Grecia no ai sacrifici, sì all’euro

pinocchio-770x554 Confessiamo di non aver capito nulla, i greci votano no alle proposte di accordo della troika, ma poi vogliono un accordo con la troika, Varoufakis fa il duro per sei mesi, poi si dimette, insomma azzardi, levantinismi, furbate ad uso interno: dalla commedia di Aristofane, i greci si sono svegliati in una tragedia di Eschilo.  Detta in parole povere, dopo l’ubriacatura della vittoria, si sono svegliati col mal di testa e il conto da pagare. Ripetiamo: i governi greci si sono rivelati tutti bugiardi e inaffidabili; gli armatori non pagano tasse su 140 mld di profitti, quasi la metà dei greci non presenta denuncia dei redditi, il partito di destra alleato di Tsipras impedisce il taglio delle spese militari, l’Iva è bassa, ma tanto non la paga nessuno, per avere uno scontrino devi usare la pistola. Insomma, la Grecia è un pozzo senza fondo, che ha già divorato 500 mld di euro, rivelandosi irriformabile. E’ fallita e dovrebbe uscire dall’Euro, a meno di accordicchi che durano il tempo di un’ estate. Niente più soldi alla Grecia, consistente piano di aiuti umanitari per i greci, questa è l’unica ricetta seria.  Si dirà: l’Europa rischia di perdere 320 Mld, già persi, il problema è non perderne altri, l’Italia ha già bruciato 40 Mld, quattro volte il valore degli 80 euro. Si dice che i greci potrebbero andare verso la Turchia, balle, si odiano e si combattono da secoli, poi comunque sono entrambi nella Nato. Potrebbero andare verso la Russia, possibile, ma né i russi, né i  cinesi potrebbero fornire i miliardi che servono, i cinesi poi hanno già capito con chi hanno a che fare, dopo il fallimento della privatizzazione dei porti. No, busseranno ancora alle nostre porte, pertanto  non la loro uscita, ma il cedimento segnerebbe la fine dell’euro. Per evitare che il lavoro fatto vada perduto, occorre dire no alle richieste di Tsipras, la democrazia greca è libera di dire ciò che vuole, ma le democrazie creditrici sono altrettanto libere di rispondere no. La fine dell’euro, per dove siamo arrivati, non la determineranno le inadempienze dei paesi mediterranei, ma l’uscita dei paesi del nord, il vecchio piano del doppio euro. Saperlo aiuterà a capire dove vogliamo o meglio, possiamo stare.

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