E quindi anche inesperti e un filino « talebani ». Ma carichi, sfrontati e decisi. Così, di solito, sono (dovrebbero?) essere i giovani. E quindi M5S, che è giovane, così appare. Con contraddizioni, interne per lo più, e forse, dovute all’intervento dei “vecchi” (Grillo e Casaleggio), che hanno dato una “incommensurabile” mano a farlo partire. Ecco, per prima cosa “liquidiamo” questo passaggio storico dei due citati personaggi. Senza di loro non sarebbe nato niente. Come fu al tempo della Lega e di Bossi. Ora, proprio alla parabola leghista dovrebbero guardare. Perché il potere corrompe, o meglio mette forti tentazioni di corruzione. E perché, al di là delle chiacchiere, l’infiltrazione di personaggi con differenti fini non è decisamente negabile. Su questo dovrebbero lavorare, ma probabilmente già lo fanno. Io insisterei ancora di più: tutti i movimenti, sino ad oggi, sono sempre stati infiltrati. Che loro siano i primi a non esserlo è una speranza, e basta. Ma i giovani sono pieni di speranze e senza non sarebbero veri. Ora sono anche litigiosi e per questo ruggini ce ne sono già, ad esempio Pizzarotti non invitato all’incontro tra i sindaci del movimento, è uno schiaffo, visto che è il sindaco da più tempo in sella in una città non proprio piccola. Ha governato con un debito comunale pro capite pari a quello che hanno i romani, non ha avuto aiuti a livello nazionale e ancor mano a livello regionale. Eppure i parmigiani lo apprezzano. Sarebbe stato un confronto interessante, ma c’è il veto, colpa di una non “trasparenza” che sa più di ripicca e di gioco di potere. Ma anche questo è giovane. Guevara diceva “siamo realisti esigiamo l’impossibile” ed è giusto, gli ideali devono essere alti, e per realizzarli ci vuole fantasia, applicazione e un pizzico di incoscienza. Peccato sarebbe, cercare una leadership o un posto visibile. Lo ha fatto Renzi col vento in poppa e ora ha bonaccia piatta, anzi la barca sta imbarcando acqua. Altro esempio (non l’uomo, ma la parabola) da studiare per evitare gli errori. Ma anche lì la gioventù è arrogante. Un bene perché non cerca compromessi, un male se perde contatti con le competenze, se queste sono nelle mani di “nemici” o solo di “non federati”. Successe nella guerra di Spagna, per dare retta a Stalin da una parte e per non compromettere la purezza anarchica, la guerra fu persa. Anche queste sono cose da studiare, ma altri movimenti prediligevano altre “Bibbie” allo studio della storia. Auguri comunque a tutti gli eletti. Abbiamo bisogno, i giovani per primi, di un futuro differente con logiche differenti. Differenti, non necessariamente opposte, ma questa è una cosa che si impara pian piano, e forse, allora, non si è più giovani
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