Tutte le volte che l’Europa serve sul serio ecco che sparisce. Sembra una pudica verginella che é tutta rossori e bisbigli. Negli ultimi tempi poi, peggio che mai. Guardiamo ad esempio cosa é riuscita a combinare nella crisi catalana. Da quelle bande, i cittadini, stufi di essere presi per i fondelli da Rajoi, che per raccattare consensi si é buttato sul nazionalismo becero, si sono incazzati e si sono “ricordati” di essere “indipendentisti”. Tutto virgolettato, perché finché i soldi europei piovevano e l’economia tirava, i buoni borghesi catalani pensavano alla borsa, ad “importare” manodopera mancega a basso costo, a sfruttare il turismo, chi é quel liceale che non ha fatto una gita scolastica a Barcellona e quindi non aveva tempo per la Catalogna libera, il catalano e cose di questo genere. Infatti a governare ci cono dei centristi, che a chiacchiere “indipendenteggiano”, ma nella sostanza hanno soprattutto “democristianizzato”. Qundo il soldo ha cominciato a calare, hanno cominciato a protestare, giocando sempre al rialzo. La questione non é stata tenuta sotto controllo né da Pujdgemont né da Rajoi e neppure dall’Europa. Perché l’indipendentismo, inteso come distacco di una regione da uno stato membro della Comunità non é cosa da prendere sotto gamba. Intanto perché chi si stacca non é filiazione, ma nuova identità e pertanto per rientrare nella Comunità dovrebbe fare la trafila. Il che vuol dire che chi se ne va dovrebbe battere moneta propria, mettere confini con relative guardie, ecc…
Diventare insomma un nuovo stato e questo complica da morire il futuro di tutti. Allora si fa finta che il distaccato “rientri” automaticamente nell’Unione, ma anche questo é complicato. Se passa questa linea ci si ritroverà in una decina d’anni con una cinquantina di stati e staterelli come già si vedono su futuribili carte geografiche che circolano in internet. E se già ora tenere insieme una politica comune é la paralisi, dopo sarà una barzelletta. Chi non vorrà più migranti si “autonomizzerà”. Chi é più ricco altrettanto. Chi vorrà un governo di destra rispetto a quello di sinistra nazionale, pure e viceversa e poi all’interno delle autonomie, potrebbero nascere le sub-autonomie e poi le sub-sub e tutto questo perché non si é voluto rimettere al loro posto i due contendenti. Bastava poco, solo dire quanto costava l’indipendenza ad uno e all’altro che le furbate elettoralistiche non erano gradite. Nel contempo si sarebbe parlato non solo ai prossimi futuri indipendenti, ma anche a quegli stati membri (Austria, Ungheria, Polonia tanto per citarne alcuni) che per la parte diritti sono sempre in prima fila, ma su quella doveri sono piuttosto sordi. É ora che questa pigra signora si svegli, e la smetta di fare la timida mammoletta, che ricordi a tutti che é ora di mettersi in marcia. Perché fin qui si é pedalato in pianura, ma ora ci aspettano le montagne e ci sarà da far fatica e tanta anche con una squadra che collabora, figuriamoci se ci si potrà permettere i soliti furbi che si attaccano per non far fatica.