Siamo noi se non prendiamo atto di come stanno le cose in Sicilia. Una regione che é sotto controllo mafioso, con una spesa fuori controllo, con una politica regionale ridicola, dove si preparano a nuove elezioni. Ovviamente sta come sempre succedendo di tutto: vecchissimi, vecchi, nuovi e nuovissimi, tutti si accavallano a promettere, promettere e ancora promettere. Nessuno viene definito cattivo, marcio, da mandare a casa (se non quelli degli altri partiti), siamo arrivati a dire che i forestali, i pompieri stagionali, i furbetti del cartellino, sono persone “diseducate” e quindi con un corso di “buone maniere” integrabili, non licenziabili, forse addirittura insostituibili . Chiunque voti é coccolato/adescato/intimorito/minacciato. Gli accordi sottobanco ormai non scandalizzano. l’ex (a breve) governatore sembra la pallina del flipper, corre da uno all’altro e si vende tutto, anche le parti più bianche che ha, ma fa bene, se rimane alla ribalta, poi ci saranno talk show e magari un preconfezionato programma televisivo, in cui mostrerà le sue capacità migliori e vincerà ed entrerà nell’empireo degli indimenticabili (Luxuria Vladimiro ed Emanuele Filiberto. La voglia che gli aventi diritto hanno di votare é scarsa, tanto le combine sono alla luce del sole, si forca e si briga come al mercato delle vacche e per raggiungere o mantenere le quote non si risparmia nulla. Intanto sui giornali ci sono solo violentatori e storie lontane. Mentre qui si prepara l’ennesima voragine nei conti dello Stato, con gli stessi metodi, gli stessi “ideali”, e purtroppo in tanti casi le stesse facce. Chiuderò ricordando che NON ho mai conosciuto un elettore di Alfano Angelino che non lo fosse per motivo di appartenenza parentale o “economica”, ma come fa allora a prendere alcuni punti percentuali alle elezioni? Già, sembra strano, finché la magistratura non ce lo spiega. Lo ha già fatto, ma la percentuale non cambia. Chissà come mai.
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