Franceschini sbeffeggia i giovani

imagesCA1EEUUK A commemorare il 217° anniversario del Primo Tricolore c’era anche Dario Franceschini, ministro  per i Rapporti con il Parlamento del Governo Letta.

In un Teatro Ariosto colmo solo per la presenza massiccia degli studenti reggiani delle scuole medie superiori, Franceschini ha parlato non come ministro di un governo di coalizione, ma come esponente di un governo monocolore Pd, tant’è che è giunto ad affermare: “Siamo al governo con gli avversari, ma solo momentaneamente, poi ognuno riprenderà la sua strada”. Forse pensava di trovarsi di fronte ad un’assise congressuale del Pd, anziché ad un platea di cittadini politicamente plurale. Il Primo Tricolore, simbolo dell’unità, avrebbe dovuto ispirarlo, ma così non è stato.

Nessun tentativo di contestualizzare gli eventi storici legati al Primo Tricolore con le vicende politiche attuali, nessuna riflessione sulle vicende politiche reggiane o regionali: un compitino di rappresentanza istituzionale dunque, quello svolto dal ministro Franceschini, oltretutto in modo svogliato, certamente non destinato ad essere ricordato negli annali di storia.

Franceschini, dopo aver richiamato le parole d’ordine del governo sulla riforma elettorale, che sono quelle del doppio turno e del Sindaco d’Italia, soluzione che sarebbe esiziale per i maggiori partiti, si è lasciato andare ad una apologia della Ue, giungendo ad affermare che l’Italia deve tutto ai vincoli europei. 

Non è mancato neppure un messaggio rivolto ai giovani, per il quali il governo, a detta di Franceschini, avrebbe fatto molto.

Una affermazione che appare sconcertante, se solo si guarda ai recenti dati Istat sulla disoccupazione giovanile: la disoccupazione giovanile tocca 41,6%, in aumento di 0,2 punti rispetto ad ottobre e di 4 punti rispetto a novembre. Si tratta del peggior dato dal 1977. Oggi i giovani sono fortunati – ha detto Franceschini – possono conoscere l’Europa attraverso il programma Erasmus. Che dire? Quasi uno beffa per i giovani presenti.

 

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