Dopo gli ottanta euro che hanno determinato il successo alle europee, il governo delle mance si è mosso per frenare il no dell’Anpi al referendum costituzionale, così il ministro della difesa Pinotti, non avendo euro, ha distribuito medaglie al valore, quasi 90, a partigiani, ormai purtroppo in là con gli anni. Iniziativa lodevole, poco costosa e di sicuro effetto. Tra i premiati, scrivono i giornali, tal Valentino Bortolaso, nome di battaglia “Teppa,”comandante del commando della brigata Garibaldi, che il 6/7 luglio del ’45, cioè due mesi dopo la fine della guerra, entrò nel carcere di Schio (Vicenza), uccidendo 54 carcerati e ferendone altri 20. Molti, ma non tutti, erano fascisti, sebbene il commando una sommaria selezione l’avesse fatta. Ebbene, a questa medaglia votiamo NO, perché non meritata e perché testimonia della doppiezza comunista, che fino a che si pensava possibile la rivoluzione, continuò ad ammazzare fascisti, proprietari terrieri, avversari politici e partigiani di parte avversa, come nella guerra civile spagnola soppressero gli anarchici. Poi, vista l’impossibilità della rivoluzione, con Togliatti fecero l’amnistia, che salvò i loro, ma anche impedì l’epurazione della macchina dello Stato. Con il suo opportunismo, Togliatti avrebbe votato si. Capiamo bene che i rottamatori non abbiano memoria storica, capiamo che gli assassini tedeschi e fascisti, in primo luogo, l’hanno scampata, come certi partigiani, dalla giustizia, ma almeno in attesa di quella divina, evitiamo di dargli un premio.
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