Dopo il primo ballottaggio della storia politica di Reggio, ora i due contendenti sono alla sfida finale. A sinistra l’euforia di chi pensava di vincere al primo turno, dopo la disillusione, ha lasciato il posto alla tranquillità di farcela senza problemi. A destra si levano invece alti proclami di vittoria, suonano i corni della chiamata al voto e il signor Nessuno, Salati, aspira a diventare il Jack Beauregard del film: Il mio nome è Nessuno, il pistolero che da solo ferma la carica del Mucchio Selvaggio di Vecchi e dei suoi 150 candidati. Appostato sui binari della stazione centrale, Salati carica la carabina e dice che può farcela da solo, senza Salvini e Meloni e pure senza i loro proconsoli locali, gli onorevoli Benedetta Fiorini e Gianluca Vinci, impegnati a Roma, l’uno a sostenere il governo grillo-leghista e l’altra a combatterlo. Riuscirà Jack Salati ad entrare nella leggenda? Per ora possiamo dire che ha incassato alcuni endorsement, come quello del Comitato che aveva candidato la Sangiorgi, non eletta, nei 5 Stelle, purtroppo occorre dire che ancora una volta via Turri e dintorni hanno dato la maggioranza al Pd. Un piccolo endorsement indiretto da Alleanza Civica, che ha detto di non votare Vecchi, il che non significa automaticamente votare Salati, uno può pure astenersi o votare scheda bianca. Mentre il mucchio selvaggio batte quartieri, strade e piazze, li ho personalmente visti anche a feste di compleanno, i sostenitori di Salati battono i social, poco frequentati dagli avversari, dove rischiano di incoraggiarsi da soli. Del resto Jack Salati dovrebbe sparare alle bisacce piene di dinamite e in tanti anni un po’ dovrebbe essersene accumulata, ma per quanto spari, non abbiamo udito neppure l’esplosione di un petardo. IL nostro Beauregard sente di essere solo e lo testimonia il suo prendere le distanze da partiti che non lo hanno sostenuto, né politicamente, aiutandolo a chiudere accordi con le altre minoranze, né praticamente. Non si è vista una particolare mobilitazione, come testimonia il loro calo di consensi tra Europee e Amministrative, meno 7,5 punti circa, anche considerando che un 4,5% sia stato preso da Alleanza Civica, il resto è stato probabilmente appannaggio delle liste del Mucchio Selvaggio. Non si è mai visto un candidato sindaco civico, privo di una sua lista e questo qualcosa vuol dire. Contro Salati gioca anche la partecipazione, che contrariamente a quanto scrive qualche leone da tastiera, scenderà ancora. Anche calcolando che i voti dei 5 Stelle e dei sostenitori della Rubertelli, che vanno a votare, si dividano non equamente a favore di Salati, resta sempre un bel gap da colmare. Penso che Salati possa fare meglio del suo 28% di partenza, le resistenze su Vecchi sono forti e spiegano perché, nonostante la perfetta campagna elettorale e il buon lavoro delle liste minori, non abbia superato il 50%. E’ però altrettanto evidente che se Beauregard non colpisce la dinamite, il Mucchio Selvaggio lo travolgerà e sull’ epigrafe bisognerà scrivere “Nessuno è più solo di lui”. I suoi padrini politici, come ho scritto all’inizio della campagna elettorale, lo hanno sedotto e abbandonato. Un ultimo elemento di debolezza è che, se pur privo di una rappresentanza nazionale, il centro esiste o meglio, esistono i suoi elettori e su quella frontiera, che Alleanza Civica aveva conteso a Vecchi, Salati non ha nessuno, mentre il sindaco la presidia con i candidati cattolici, liberali e le liste moderate. Il populismo è popolare perché denuncia problemi veri, ma spesso non ha né la moderazione, né la competenza per risolverli. Resta il fatto che Vecchi è rimasto sotto il 50% a differenza del collega di Modena e che normalmente i sindaci al secondo mandato vanno in genere al primo turno. Come pure è un fatto che non ha aggiunto nulla alle liste che lo sostenevano e questa difficoltà, potrebbe testimoniare che molti, non lo gradiscano. Questo malumore politico, potrebbe gonfiare le vele di Salati, consentendogli di raggiungere un risultato migliore di quello preconizzato.