E se li murassimo?

Si racconta che i romani, stufi di mantenere tutti i cardinali che non si decidevano ad eleggere il nuovo papa, murarono le porte del concistoro e fecero sapere che a papa eletto li avrebbero rifocillati e liberati. Non è una cattiva idea. Sono andato in Francia, mi sono fatto male, sono andato al pronto soccorso, mi hanno medicato. Tutto bene, prima di cominciare il tormentone di chi paga cosa. La Commissione Europea, di cui non conosco il bilancio, ma che ingoia svariate decine di miliardi di euro l’anno, non potremmo murarla dentro, sino a che non procederà all’armonizzazione delle strutture comunitarie? Se non gli va bene, se ne possono sempre andare, qualcun altro a costi più sostenibili e con una produttività maggiore sono sicuro si troverà facilmente.

Spesso quando dico queste cose mi tacciano di pressappochismo e di faciloneria, ma ricordo che nelle industrie più avanzate da una vita si lavora a budget, ovvero ci si fissa un obbiettivo, si destina una cifra e si fa una bella croce sul calendario (questo in soldoni), se si sforano i soldi e/o i tempi, qualcuno paga pegno. Perchè non può essere così anche nella vita pubblica? L’obbiettivo deve essere scritto in dieci righe, se hai sforato rendi la metà di quanto hai ricevuto e non puoi più ricoprire una carica pubblica o lavorare in un ente pubblico. Sicuramente perderemo qualche brava persona, ma risparmieremo montagne di soldi e ci toglieremo dalle scatole fior di furfanti. Lo ripeto sino alla noia: si sceglie fra i tanti il sistema migliore e lo si adotta. Sicuramente non sarà la soluzione perfetta, ma si eviterebbero tanti teatrini e troppi disastri.

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