Al grido di “vade retro grande Satana” gli eredi dossettiani, da Delrio a Prodi, si sono opposti all’accordo tra Renzi e Berlusconi sulla legge elettorale di stampo proporzionale. Nessun accordo con Berlusconi, dice Delrio, trascurando il dettaglio che è diventato ministro nel governo Letta, sostenuto dai voti di tutta Forza Italia,.Poi è restato coi voti di Angelino Alfano, eletto in Forza Italia, a cui si sono aggiunti col governo Renzi, i voti di Denis Verdini. Alfano e Verdini, eletti col grande Satana, sono diventati arcangeli, frequentando il nostro ministro? O ci sono forme di strabismo politico, per cui lo Spirito Santo monda dal peccato chi mi vota e danna chi si oppone? O semplicemente si tratta di ipocrisia, voltagabbanismo e doppiopesismo morale, che sono virtù, se stanno a sinistra e colpe se stanno a destra. Pure Prodi è riemerso dal torpore per opporsi all’accordo Renzi- Berlusconi, mediato da Gianni Letta e Luca Lotti. Non sappiamo quanto influisca nella posizione dei “dossettiani” la convinzione politica o l’avversione a Renzi, di cui loro si considerano superiori moralmente e politicamente. Vediamo i fatti. Una legge elettorale proporzionale porta inevitabilmente all’accordo col vecchio Silvio, per un governo d’ intesa, è così ovvio che lo ha compreso anche Salvini, che infatti vorrebbe, come i nostri eroi, il maggioritario. Che però prevederebbe un accordo con tutto ciò che si muove a sinistra del Pd, Bersani e D’Alema compresi, non solo la sinistra salottiera e un po’ paracula di Pisapia e Boldrini. Ovviamente, per Renzi, Satana è Bersani, lui preferisce molto di più lo stantio odore di massoneria che esala dalle parti di Etruria e Mps. Non a caso il grande pifferaio Gelli era di Arezzo e la sua Loggia teneva un conto alla Popolare dell’Etruria. Loggia a cui pare fosse iscritto Berlusconi e pure Cicchetto, gran sostenitore del governo di cui Delrio è ministro. Dico pare, perché da quelle parti la nebbia è più fitta che in val Padana in autunno. Così fitta che non si sa neppure se il dirigente Mps Rossi sia caduto dalla finestra della Banca. A differenza del caso Pinelli, dove settecentocinquanta intellettuali firmarono un appello, qui non si trova neppure un magistrato che firmi un’ indagine. Eppure di fronte all’ “odore stantio” denunciato da De Bortoli, non abbiamo sentito levarsi il grido di dolore degli eredi di don Giuseppe. Personalmente ritengo che sia preferibile una legge maggioritaria, pur se, in un sistema tripolare non. dà la garanzia di una maggioranza e ritengo pure che se le categorie di destra e sinistra sono superate. Rimangono politiche di destra o di sinistra, quindi concordo con Delrio e Prodi sul fatto che ognuno stia a casa sua, senza troppi meticciati. Restano però i loro silenzi di fronte alle politiche renziane, che hanno portato alla scissione, per non parlare dei loro alleati e compagni, in cui il numero di indagati è molto più in crescita del Pil. Non sarà che ormai hanno compreso che se il ducetto di Rignano vince, non ci sarà più trippa per nessuno, eccetto per gli iscritti al “giglio tragico” e i loro lacchè? Allora il grido di dolore forse non è per l’Italia, ma per i molti caduti sulla soglia della direzione del Partito renziano. Fioroni, Rughetti, Zampa e molti altri, legati al giro della vecchia sinistra democristiana, sostituiti da giovani rampanti, scelti dal ras, con il solito criterio della silente fedeltà?
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