Diario elettorale: Renzi e il voto utile

 Con la solita aria da guascone Renzi non perde occasione per ricordare che il voto a Liberi e Uguali è un voto a Salvini, mentre il voto al Pd serve a fermare la destra. Come tutte le cose che dice, l’affermazione è verosimile, cioè sembra vera, ma è falsa. Il sistema è infatti proporzionale per due terzi, ma i voti li raccolgono i candidati del maggioritario, un terzo e non esistendo il voto disgiunto, uno non può sostenere il candidato e votare per il partito del cuore, come accade ad esempio nelle comunali. Insomma LeU dovrebbe suicidarsi per mantenere al potere il giglio tragico. Inoltre al centro sud, il voto utile per fermare il centro destra è quello ai Cinque Stelle, visto che il Pd è fuori competizione, nella maggior parte dei collegi. Poi Renzi vuole fermare non il centro destra, ma solo Salvini, sono riposte in una alleanza con Berlusconi le residue speranze di tornare in gioco. Il nostro è aduso alle affermazioni verosimili, come quando afferma che LeU è il partito di D’Alema e che Grasso è una marionetta, la storia è più complessa: Grasso non sarà un affabulatore come Renzi, ma ha una storia professionale e personale che parla per lui. Di Renzi, come dice Berlusconi dei grillini, non si conosce un lavoro, fuori da quello politico e D’Alema corre solo nel maggioritario, senza i cinque paracadute della Boschi e probabilmente non verrà eletto, sarà pure un politicante, ma ha più palle e dignità dei suoi rottamatori. Il voto utile è infine quello che serve a dare un governo al Paese e allora solo il centro destra ha una flebile speranza di raggiungere tale traguardo, oppure il voto utile è quello che vuole un cambiamento radicale, allora è quello ai Cinque Stelle. Il voto utile al Pd non è pervenuto, se non sotto l’insegna di bonus e rinnovi di contratti ai dipendenti pubblici, a pochi giorni dal voto, tutto lecito, ma non elegante. Si vieta la pubblicazione dei sondaggi per non influenzare il voto e poi si corre a firmare i contratti pubblici, odore di vecchia politica clientelare e in caso di risultato negativo, pure inutile. Forse il solo vero voto utile è quello non dato al Pd, per sottrarlo all’opa di un ristretto gruppo di potere, simile a quello degli avellinesi del tempo di De Mita, che non a caso oggi milita sotto le bandiere di Renzi ed è in giunta con Vincenzo De Luca alla regione Campania.Mentre squillano ogni giorno non gli I Phone, ma i cellulari della polizia che arrestano o consegnano avvisi ad amministratori del Pd, per i più svariati reati, compreso quello di aver malmenato un dipendente rumeno, applicando lo slogan  di prima tocca agli italiani.

 

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