Dialoghi semi-seri: “son finite le vacanze”

Son finite le vacanze.

Bella scoperta ! E secondo te non ce ne siamo accorti ?

Sì , certo che ve ne siete accorti, andate a lavorare (qualcuno in meno), entrate nelle classi (qualcuno in più), ritornate nei soliti mercati (però che prezzi !).

E allora cosa rompi, abbiamo un sacco di problemi e tu sempre a fare il grillo parlante.

Un momento, a parte il fisico che non è proprio da grillo, non vorrei neppure farci la fine (spiaccicato su un muro).

E allora piantala di girarci intorno, spara le tue corbellerie e lasciaci andare a vedere la TV.

Ecco e lì vi accorgerete che son finite le vacanze.

Stupidotto, dicono che ci sarà un autunno splendido e quindi…

Bene io che ho un sacco di tempo libero (non vado a scuola o a lavorare), come bella notizia solo quella ho sentito.

E capirai, ci voleva Einstein per saper che c’è la crisi. Anche un cretino ormai lo sa.

Allora a Roma deve essercene una concentrazione impressionante, sono tre anni che dicono che siamo messi una meraviglia.

Di nuovo con ‘sta palla della politica. Non se ne può più.

Sono d’accordo, ma allora perché hanno riattaccato tutte le trasmissioni con quei signori che si danno sulla voce e non propongono (non dico realizzano) mai niente.

Ho capito kompagnoski, ti brucia perché hanno trombato, pardon, mandato a spasso la Dandini. Non ti ho mica sentito quando Michelino sempre in piedi, ha chiappato i soldi e ha salutato.

Al massimo mi dispiace aver perso Vergassola e le vignette di Vauro, in compenso vedo che la par condicio ha stravinto, di chiacchieramenti politici si sono riempiti i palinsesti di tutte le reti. Pare che vogliano mandarti per forza su Mediaset Premium o su Sky.

E’ inutile che rompi tanto Silviotto arriva fino alla fine della legislatura anche se i tuoi amici giudici si sputtanano i nostri ultimi soldi nelle intercettazioni. E’ una forza, voi ve la sareste fatta sotto, lui no. Tira dritto.

Diciamo che tira, nel senso che tira a campare naturalmente.

Sì, sì, fai le battutine i doppi sensi, è che ti brucia.

Ho bell’e che capito, sei una boccia persa, e se la troviamo sarà anche vuota.

Furbo te che hai lavorato come un somaro e oggi con un caffè fai la mattinata al bar a leggere anche gli annunci economici.

Lasciami perdere, che ci rimetto anche il fiato.

Guarda che hai cominciato tu a rompere.

Questo stupido dialogo è il rumore di fondo della vita politica italiana da più di 100 anni, non sarebbe ora di cambiare ? Noi per primi, naturalmente.