Mi fanno ridere amaramente quei goffi tentativi di tante persone comuni od autorità, in Italia ed in Europa, che snocciolano cifre e numeri relativi ad un aumento del debito pubblico o salvataggi del sistema bancario interno, ecc.., operati dalla Germania in questi ultimi anni di profonda crisi mondiale (non europea solamente), presi spesso fuori da un contesto più ampio, nel tentativo di delegittimare l’indubbio vantaggio rappresentato da quel rigore e quella pianificazione economica strutturale che contraddistingue il popolo germanico da sempre.
Anche quando attraversò momenti bui della propria storia dimostrò sempre di essere comunque un popolo vero, nel senso di un’aggregazione disciplinata, rispettosa di ruoli e gerarchie e non da ultimo di un’adesione sacrale, alle leggi poste al di sopra di tutti e del singolo, chiunque esso sia, in quanto definite eredità preziosissima di esperienza del vissuto e della logica del vivere comune delle generazioni che hanno preceduto.
Un sistema di governo, quello tedesco, dove si miscelano con attenzione politiche sociali con progresso economico, dove chi entra nelle sedi decisionali della società lo fa in primis per spirito di donazione di sé nel nome della causa comune. A differenza di altri paesi europei, che noi conosciamo benissimo, in cui i politici si riempiono la bocca dell’elegante vocabolo Welfare, consapevolmente senza dargli un’impronta che rimanga nella realtà dei fatti ed in cui sempre gli stessi bramano, fin da giovani di entrare nella fatidica stanza dei bottoni ,come fosse un traguardo a fini personali, per riscatto sociale o per continuità di potere feudale come rampolli del proprio casato.
Certo è nella natura umana commettere errori: anche Deutschebank ha riempito il proprio portafogli di strumenti derivati tossici, cioè non propriamente facili da monetizzare alla scadenza o di rischiosissima entità. Anche Deutschebank ha fatto parte del sistema finanziario mondiale degli ultimi vent’anni, in cui più o meno si è avuta la genesi della easy finance, con annessi e connessi, ma statene certi che in Germania, una volta rimediato all’errore, non capiterà più di ricadervici, a differenza di chi grida all’egoismo cinico ed insensibile dei teutonici ,verso la salvezza del mondo.
E’ vero,che la Bundesbank finanzia il proprio debito a tassi addirittura negativi, ma come dargli torto: se voi abitaste circondati da zingari probabilmente alzereste il più possibile l’altezza della staccionata di casa. Ma è altrettanto certo che non chiederò mai a chi da sempre gestisce la propria comunità con la migliore oculatezza possibile,, di pagare i miei debiti, contratti peraltro al solo scopo godereccio.
D’altronde siamo entrati in Europa a condizioni prestabilite ed ora che non le abbiamo rispettate, chiediamo, a chi invece lo ha fatto, di rivederle perché a noi vanno strette. I tedeschi sotto pressione forse daranno una mano ai paesi periferici dell’Eurozona, ma dovrebbero essere questi i primi a dimostrare serietà. In Italia si richiama la Germania alla solidarietà verso il grande popolo europeo, poi il Pdl minaccia, infischiandosene del pericolo che rappresenterebbe, di non votare tutto ciò che riguarda i faticosi passi legislativi per costruire un Paese che si integri nella realtà continentale.
Se si osa solo parlare, in sede di approvazione parlamentare, di una riforma della giustizia che preveda un innalzamento delle pene per corruzione. Quando quest’ultima costa al paese 60 mld di Euro l’anno.
Il tutto per salvare dal papponaggio se stessi ed il proprio boss; un omuncolo incartapecorito, con la calotta alla Bigjim, somigliante ad una sagoma di cera del museo di Londra. Avremmo anche il coraggio di pretendere gli Eurobond?!
Ma mi faccia il piacere,……..come diceva Totò applicando una leggera ma decisa spinta sulla parte superiore del braccio del suo interlocutore.