Demonizzare Casaleggio: ecco come far vincere i Cinque Stelle per i prossimi vent’anni di Francesco Cancellato

 Se non ve lo ricordate, ve lo ricordiamo noi. Anche con Berlusconi, ci avete provato, a farne un’anomalia da sanare ex lege, un vulnus della democrazia, un corpo estraneo da eliminare dal gioco politico. Ne avete fatto il bersaglio di marce e manifestazioni, di raccolte firme, di libri, film, documentari, infinite puntate di infiniti talk show. Vi siete organizzati remando contro nelle fontane, facendo girotondi attorno alle procure,scendendo in piazza vestiti di viola. Avete scomodato il fascismo, catodico e non, la dittatura sudamericana, la mafia, dozzine di procure. Avete messo sotto processo la sua cultura, il suo senso estetico, i suoi vulcani finti, le canzoni napoletane, persino la sua morale, il diritto di ciascuno di far quel cavolo che vuole, a casa sua, nelle sue taverne, sotto le sue lenzuola. Niente da fare. Ma siete riusciti a batterlo quando l’avete sfidato sui programmi con un grigio professore con gli occhiali a fondo di bottiglia e la faccia da prevosto. Nella politica, con la politica. Due volte.

Ve lo diciamo prima, stavolta. Ci state ricascando col Movimento Cinque Stelle.Che di Berlusconi e il berlusconismo è la nemesi, quasi speculare. Ma con cui è accomunato pure da numerose analogie. È un’anomalia politica, così come lo era Berlusconi, a partire dall’architettura organizzativa. Un esperimento di comunicazione politica mai visto prima in questo Paese, con un uso spregiudicato di internet e dei social media che ha fatto a pezzi il potere televisivo di Berlusconi. Un Frankenstein programmatico, certo, guidato dai borbottii della “pancia del Paese” – Silvione nostro usava i sondaggi di Gianni Pilo, loro Rousseau – anziché da think tank e centri studi. Un processo di sostituzione di élite consolidate con parvenu sbucati dal nulla, pure.

Anche voi siete un’analogia. Perché vi state condannando a farvi umiliare per vent’anni da Beppe Grillo e da Davide Casaleggio, così come per vent’anni quegli altri sono stati umiliati dal Caimano. Allora era il Cavaliere Nero, oggi sono i nazistelle. Allora era il partito azienda di Fininvest e Publitalia, oggi è la Casaleggio Associati. Allora c’era il fascismo catodico e il manganello televisivo, oggi ci sono le fake news

Anche voi siete un’analogia. Perché vi state condannando a farvi umiliare per vent’anni da Beppe Grillo e da Davide Casaleggio, così come per vent’anni quegli altri sono stati umiliati dal Caimano. Allora era il Cavaliere Nero, oggi sono i Nazistelle. Allora era il partito azienda di Fininvest e Publitalia, oggi è la Casaleggio Associati. Allora c’era il fascismo catodico e il manganello televisivo, oggi ci sono le fake news. Allora c’erano la mafia e la P2, oggi c’è dietro la Russia di Putin, o l’America di Bannon. Allora c’erano le nipoti di Mubarak, oggi c’è la lobby gay. Allora c’erano gli editti bulgari, che hanno fatto la fortuna di chi ne è stato bersaglio, a posteriori – com’è normale accada in democrazia, meno nelle dittature: pure Casaleggio prenda appunti dalle lezioni del passato, male non fa – , oggi si grida in difesa della libertà di stampa e si scomoda addirittura Matteotti perché un giornalista volutamente non accreditatosi è stato lasciato fuori dalla kermesse annuale di un’associazione culturale collaterale al Movimento. Il cui libro, che ops parla proprio del Movimento Cinque Stelle e schizzato – riops – al primo posto tra i più venduti su Amazon. Sono lezioni pure queste, del resto: Marco Travaglio ci ha costruito sopra un’onorata carriera, sul core business dell’anti-Cav. Ed è perfettamente legittimo, in un mondo in cui i libri che attaccano “l’uomo più potente d’Italia” – virgolette d’obbligo: non ce ne vogliate, amici del Foglio – vanno in testa alle classifiche e non finiscono all’indice.

Funziona, sì. Ma per almeno un ventennio buono questo giocare ai partigiani, queste barricate contro i rischi per la democrazia, questo spararle enormi per spaventare l’elettorato produce solo una polarizzazione malata e perversa, che giova enormemente a chi sta dietro le barricate – i Cinque Stelle che fanno incetta di voti, i loro avversari che vendono libri – ma che fa strame di chiunque stia in mezzo: chi prova a fare politica cogliendo le istanze del popolo attraverso quell’enorme collettore di domanda politica che è stato Berlusconi ieri e che è il M5S oggi, così come chi prova a leggere e raccontare laicamente, senza l’elmetto in testa, un fenomeno politico del tutto nuovo. L’andazzo è lo stesso, oggi come ieri: se non condanni, sei un servo. Se provi a criticare, sei peggio del peggior nemico. È già successo, e già abbiamo visto gli effetti della cristallizzazione manichea del dibattito politico sulle sorti del Paese. Sta succedendo di nuovo. Bertold Brecht, aiutaci tu: la prima volta è tragedia, la seconda è farsa, la terza?

Da Linkiesta

 

 

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