Delrio e l’ira dei miti

Ispirato come sempre, nella sua ultima intervista sulla Stampa, Graziano Delrio invita a guardarsi dall’ira dei miti. Solo che non ci spiega chi deve guardarsi da tale ira. Probabilmente il governo di cui il Pd fa parte, che per inciso è il partito di cui il nostro è il capogruppo dei deputati. Potremmo leggerlo come un invito al premier Conte, affinchè si dia una mossa, come chiede inascoltato l’evanescente Zingaretti, magari attraverso un rimpasto di governo, che consenta al nostro Graziano di tornare al governo, addirittura nello stesso ministero delle infrastrutture e dei trasporti che aveva dovuto lasciare a causa del tracollo elettorale, poco prima del crollo del Ponte Morandi, struttura su cui il suo ministero avrebbe dovuto vigilare. Del resto non era il primo ponte che crollava durante la sua guida, come non ricordare il ponte siciliano crollato dopo l’inaugurazione? Capiamo che questa è l’era della comunicazione, ma governare vuol dire operare, fare delle cose, cambiare in meglio il Paese, non limitarsi alla solita liturgia di faremo, cambieremo, non lasceremo indietro nessuno. Non serve scimmiottare il Presidente Mattarella che auspica che non aumentino le distanze sociali, quelle sono già aumentate moltissimo, in particolare negli ultimi dieci anni del governo della sinistra. Forse le colpe non sono tutte del governo, ma di certo non è stato fatto molto perché ciò non accadesse. La macchina statale è un disastro, la base produttiva si è ridotta, mentre l’assistenzialismo è aumentato, senza per questo essere efficiente ed equo. La lentezza della giustizia è un freno per la tutela dei diritti dei cittadini e per lo sviluppo delle imprese. Il blocco degli sfratti viene pagato dai proprietari di case, quello dei licenziamenti ingessa le imprese e non serve a molto se non esiste una seria riforma delle politiche attive. I cittadini sono chiamati giustamente ad essere responsabili nei loro comportamenti, quando lo Stato non lo è. Non è serio uno Stato che non onora i suoi debiti, che lascia deperire inutilizzato e in degrado un imponente patrimonio immobiliare, quando mancano gli alloggi proprio per gli ultimi. Non è serio uno Stato che illude i cittadini che arriveranno 200 mld dall’Europa, quando si sa benissimo che non siamo in grado di spenderli, visto che non abbiamo neppure speso i fondi strutturali che ogni anno l’UE ci invia. Non è serio un governo che sforna leggi dai nomi altisonanti, ma poi non riesce ad emanare i decreti attuativi, siamo ancora in attesa di molti di quelli dei provvedimenti presi dal governo Monti! Forse il nostro ispirato Graziano dovrebbe occuparsi di prevenire l’ira dei miti, da medico sa bene che prevenire è meglio che curare. A meno che dietro queste ispirate parole, non si celi come sempre l’unica cosa che veramente conta per il Pd: la conservazione del potere.

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