Delrio e il rovescio della medaglia

image Il sottosegretario Delrio conferisce una medaglia all’eroismo ad un fascista e scoppia un putiferio. Non solo L’Anpi , associazione partigiani di sinistra, risorge, interviene il presidente nazionale Smuraglia, ma perfino dentro al Pd fanno mozioni, tu quoque Vanna Iori, pupilla del renzismo? Quelli dell’I-phone, quelli dell  i-pad, vanno alla ricerca di una cabina telefonica per infilarci il gettone di ideologie ormai superate. Non possono esistere fascisti eroici, come sono esistiti partigiani canaglie? Ora non sappiamo nulla del medagliato, se non che era di Parma e Graziano certi errori poteva evitarli, il tema è se quello che ha fatto era nobile o no, non che divisa indossava all’epoca della guerra civile. Invece chi si aggira con il gettone delle vecchie ideologie, non ha avuto nulla da dire, quando nei cortei della sinistra ufficiale si urlava “uccidere un fascista non è un reato”, ma evidentemente pensa che dargli una medaglia alla memoria lo sia. E’ tempo di conciliazione con la parte dell’Italia che combatté e morì dalla parte sbagliata, ai vivi pensò Togliatti con la sua amnistia, quella sì un po’ eccessiva. Per questo Delrio non deve avere paura delle scelte fatte, se motivate, anche perché nella nostra Città medaglia d’oro, Reggio Emilia, hanno girato assassini, mentre i famigliari ancora oggi non sanno dove siano le vittime. Chi sa o sapeva, non ha parlato. Proprio chi ha il pedigree resistenziale in ordine, deve sostenere le ragioni della conciliazione, sappiamo che la storia la scrivono i vincitori, è un diritto acquisito, ma come ogni diritto, non va abusato.

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