Non sono un esperto di diritto penale, quindi magari c’è già tutto quello che serve, però non leggo o sento quello di cui vorrei parlare, ovvero dell’adeguatezza della pena ai mezzi utilizzati per delinquere. Aggredire una persona anziana in casa sua e prenderla a botte per ore è tortura e la tortura non può essere punita come rapina. Entrare in casa della gente di notte, quando la gente, svegliandosi di soprassalto, potrebbe morire d’infarto, oppure minacciare di far del male ad altri per farsi consegnare il bottino, è ancora tortura, se non fisica, sicuramente psicologica (e se si sopravvive non è detto che non lasci nella psiche danni minori) Di queste odiose ipotesi se ne potrebbero fare molte. Quello che mi preoccupa è l’assenza di un intervento serio. Il degrado del Paese o per assenza di principi morali o per stress da ansia, è evidente a tutti. E i politici o glissano o cavalcano il disagio per portare a casa voti. Le ronde sono specchietti per le allodole. La mancanza di controllo del territorio una cruda realtà, assumere 2500 poliziotti “dimenticandosi” che dei 100.000che abbiamo, il 65% fissi negli uffici a sbrigare pratiche ( quindi sono impiegati e non poliziotti e dare una divisa e una pistola agli impiegati è gettare soldi) questa è demagogia. I tribunali italiani sono tra i più lenti del pianeta. La certezza del giudizio da noi arriva anche decenni dopo il fatto. Tutto potrebbe essere più veloce, ma tutto si regge su un’architettura che dell’informatica non ha mai sentito parlare. I documenti sono cartacei, i faldoni si accumulano in scantinati e là muoiono, o si perdono o marciscono quando piove troppo. Tutto si dovrebbe rifare, ma non ci sono MAI i soldi, che poi ci sono per scatti di anzianità (una delle cose più arretrate nel modo di pagare delle prestazioni lavorative) e per le pensioni retributive o per il cumulo contemporaneo o per gli altri mille imbrogliucci legalizzati (gettoni di presenza, cumulabilità di cariche e incarichi, ecc…). E la barca stentatamente galleggia. Ora che c’è mare calmo. Mentre la rabbia monta. Per tutte le evidenti disparità di trattamento e non adeguatezza delle pene e certezza dell’applicazione delle medesime. Prima era come ? Meglio, forse, ma solo forse, visto che non se ne sapeva molto, non c’erano le intercettazioni telefoniche e neppure la sfrontatezza del non nascondere. Forse è sempre stato uno Stato di Pulcinella. Dove i Pulcinella siamo noi: creduloni, arraffoni (di piatti di pastasciutta, poi perennemente mazziati. Ora le mazzate non sono solo metaforiche. Per cento euro ormai balordi nostrani e d’importazione ci massacrano di botte e noi per difenderci urliamo alla televisione, guardando un talk show “ammazzarli bisognerebbe o li capiamo, facendo esegesi psico-socio-politiche, partendo da Adamo ed Eva. Intanto l’onda anomala è già partita e la nostra fragile barchetta presto ci si dovrà confrontare. Come pensate che andrà a finire? Ricordate che sulla barca ci siamo tutti noi.
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