Crescete!

images L’esortazione è tutta per gli elettori, chè di questi tempi ad ascoltare gli eleggibili da mandare in Europa c’è da rimaner basiti. Io non ce la faccio, mi fa male, mi incazzo come una pantera a sentirli parlare e a vedere quelle facce che gli fanno domande. Domande, poi! Paccottiglia concordata, per fargli fare bella figura, almeno secondo loro, se si ascolta,  come minimo ti viene il latte alle ginocchia.

Non so neppure chi prendere ad esempio, potrei parlare del mentitore maximo, che pare, vada a tener compagnia a dei vecchietti come se facesse un’opera di bene e nessuno gli ricorda che quella è la pena (mooolto mite) per una condanna per evasione fiscale e gli è andata bene, o meglio ha fatto in modo che gli andasse bene, perché se in Italia, come in tutto il resto del mondo, ci fosse stato il reato di riciclaggio (che come la Gabbanelli ben ha spiegato NON riguarda SOLO i mafiosi, ma anche  e forse soprattutto gli evasori), avrebbe avuto una condanna ben più grave.

Oppure potrei parlare di Salvini, che vuole uscire dall’euro e NON spiega che questo vuol dire: stipendi dimezzati, tassi di interessi per cittadini e aziende almeno triplicati e che il lavoro tornerà quando gli stipendi saranno quelli turchi o bulgari. Se la prende con le banche, ma non dice che la banca fondata dalla Lega è fallita con un buco dell’accidente e che tutto è andato nel dimenticatoio, perché un’altra banca l’ha assorbita. Non parla neppure di quanti posti occupano i leghisti nel consiglio di amministrazione di banche e Fondazioni del nord-est. Non si ricorda neanche che le multe sulle quote latte (occupazioni leghiste delle autostrade) le hanno pagate i cittadini italiani tutti, almeno tutti quelli che pagavano le tasse e non investivano in diamanti e in paesi africani, come ha fatto il suo partito sino a pochi mesi fa.

Ma potrei anche parlare di Grillo, che solo di potere parla, mai di problemi concreti, come quelli di Parma, no, a lui (e al suo doppio) interessa solo prendere il potere, poi faranno un mazzo così alla Merkel, poi si occuperanno del territorio, poi daranno lo stipendio di cittadinanza, poi faranno leggi democratiche, poi…

 Non si salva neppure Renzi, che ora scopre che l’ebbrezza della velocità può portare alla realtà dello schianto. E allora non si impiccherà per una legge in ritardo, per un decreto non presentato e dalla fase poco artistica della rottamazione, passerà a quella michelangiolesca del non finito. Ma il suo concittadino, sempre scontento, accontentava tutti, lui rischia di accontentar se stesso, scontentando tutti.

Ce ne sarebbe anche per i duri e puri (la sinistra italica) che, al caldo di seggi e prebende, sventola la bandiera dell’avvenire. Gran avvenire non lo vedo, se hanno dovuto trovare un candidato greco che li rappresenti. Forse vivono ancora nel mito di quando i loro avversari gli dicevano “vi piace l’URSS? Andateci a vivere”. Da disutili, si giustificano con: nemo propheta in patria.

Resta il prezzemolo, quello elettorale, non l’utilissima erba aromatica. Che compare e scompare, che non ha faccia, ma faccia tosta, che serve per attrarre voti di scontentezza, che propone elettoralmente e si propone per sedie.

E allora? Allora tocca lavorare, e sperare che qualche brava persona ci sia e poi sostenerla, perché per noi perdere l’Europa è come perdere l’ultimo treno e rimanere in questa Europa è come viaggiare sui respingenti del treno.

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