Con lo spread come in cucina

Quando si ha tempo si leggono libri, si telefona agli amici, si va su internet, si sceglie una ricetta e ci si dà tutto il tempo di preparare il piatto che vogliamo. Quando si ha fretta, ricettina veloce o addirittura freezer e microonde.

Lo spread italiano ha superato giorni fa i 400 punti sul bund tedesco, ora è leggermente sotto,visto che abbiamo un debito di 2.000 miliardi di euro (stima odierna per il 2011) è facile fare i conti, noi rispetto ai tedeschi pagheremo OGNI ANNO con questo spread 80 miliardi di euro in più.

Sì, 80 miliardi di euro.

Secondo voi è tempo di cucina piacevole e ragionata o di microonde?

Probabilmente dovremo saltare il pasto.

Con questo differenziale i tedeschi si renderanno meno dura la vita, ci sarà più stato sociale, più soldi per le scuole e per la ricerca e quindi la forbice tenderà ad allargarsi.

Con questi numeri c’è poco da fare, solo andare alla BCE, chiedere al presidente (sarà italiano e non ci saranno problemi di non comprensione) cosa serve per abbattere drasticamente lo spread. Si torna a casa e si approva tutto in tre mesi. Prenderà fuoco la piazza, ci saranno scioperi, tutti saranno contro, ma ogni famiglia avrà, se la cura funziona, una gratifica post manovra di 3500 euro all’anno. Tradotto, ogni operaio in un colpo solo avrà portato a casa tre mesi di stipendio in più. Non nascondiamoci, dopo tutti i proclami di ogni colore, chi pagherà gli 80 miliardi l’anno sarà l’80% degli italiani.

Resta un piccolo dettaglio: chi va alla BCE dal Presidente?

Chi vorrà diventare l’ultimo eroe vero della storia d’Italia?

La persona giusta potrebbe essere proprio il Presidente del Consiglio. Va, recepisce, negozia i modi per applicare la lettera appena ricevuta, fa votare i decreti, poi manda tutti al diavolo e si dedica a tempo pieno a quello che più gli piace, compresi i compleanni di Putin.

Oppure potrebbe andare il capo (ma c’è?) dell’opposizione, va, torna, fa affiggere i manifesti, si fa mettere in croce, ma riscatta una vita di passettini, di balletti e salda la sua figura a quella di quei giovanotti che andarono in montagna o per un’ideale nobile di Italia migliore o solo per non imparentarsi con dei servi delinquenti.

Oppure il terzopolista più sveglio, che non ha molto da perdere e con una manovra così fa vedere che nella sua vita c’è coerenza e non opportunismo, magari di lungo periodo. Oppure i secessionisti, sì proprio loro che potrebbero dire: è l’ultima volta, come sempre saremo noi a levare le castagne dal fuoco, poi ci togliamo dal mazzo. L’Italia l’abbiamo ereditata, subita, ora la sistemiamo e poi ve la regaliamo, ma nessuno potrà dire per interesse, perchè abbiamo pagato il conto prima ed ora.

Oppure non ci andrà nessuno, tutti manderanno una giustificazione per loro plausibile, lo stipendio correrà e noi pagheremo TUTTI GLI ANNI 72 miliardi di euro più degli altri.

Per quanto tempo pensate che potremo resistere?

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.