Con-fusione

confusione A me Dario Caselli piace, per tanti motivi e questo è un fatto. Un altro è che su alcune cose la pensiamo in maniera totalmente differente. Ho letto con attenzione il suo articolo (Il PD e la questione morale) e su una cosa concordo con lui: il film di Veltroni era noioso. Ma forse solo perché Veltroni é noioso, o forse perché tutta questa prosopopea morale NON appartiene a Veltroni, già epigono della seconda generazione del PCI del dopoguerra, quella che faceva capo a lui e a D’Alema. La collusione in questo paese nasce da lontano, da un dopoguerra non chiarito, dove i bravi erano troppo bravi per poter rimanere non dico al governo, ma almeno nello Stato. Dove I cattivi sono rimasti tali, servendo nello Stato, ma un altro padrone. Dove la fretta della DC di liberarsi di De Gasperi, per mettersi a fare affari e non buon governo, mi è sempre sembrata un po’ sospetta. Dove la megalomania di Togliatti (il Migliore) era autoalimentata e mai rifiutata, piccolo Stalin, ma lontano da lui che lo voleva suo pupillo. Dove il non risolto fascismo italiano e le denunce di singoli cittadini italiani che hanno portato decine di migliaia di ebrei a “passare per un camino”, ha generato un mostro, un blocco pro e contro, in un balletto immobile, perché era chiaro a tutti quelli che contavano che Jalta aveva assegnato l’Italia all’Occidente, al contrario degli altri paesi che sono poi finiti dietro la cortina di ferro. Lo sapevano tutti, Togliatti per primo, che nel ’48 ferito da un attentatore, la prima cosa che fece fu smorzare le velleità rivoluzionarie che si stavano manifestando. Nel contempo i fascisti reinseriti nello Stato a piene mani, occupavano Prefetture, Forze Armate e servizi segreti: il risultato fu che nessuna strage in Italia è MAI stata chiarita. Tutto con la benedizione della Chiesa, che giocò per quarant’ anni un ruolo determinante nel mantenimento del potere nelle mani della DC. Una Chiesa che si preoccupava dei piani regolatori, più che delle anime, una Chiesa italiana che riuscì a vanificare il Concilio Vaticano II, che si dimostrò molto incline al perdono verso i peccati dei politici, ma inflessibile contro i preti che pretesero di interpretare il nuovo messaggio evangelico: e fu il tempo dell’emarginazione dell’Isolotto a Firenze e di Oregina a Genova, per non parlare della teoria della liberazione sudamericana. Certo che ci furono corrotti nel PC, certo che nelle cosiddette regioni rosse il potere era colluso, per autofinanziarsi. Tutto vero, come è vero che a cadere sotto i colpi delle Brigate Rosse e delle Mafie furono per lo più giudici di sinistra. Sarà un caso. Ho detto sinistra e non comunista, perché sono due cose differenti. In Italia ci furono cosiddetti partiti di sinistra che ne hanno scoppiato l’economia, come pezzi della sinistra DC che diedero ministri pronti a tradire lo Stato per tenere lontani i figli dalla galera. Certo, che ormai è tutto un intreccio. Certo, che i vecchi pci parlano di compagni che sbagliano, o forse parlavano. Per un motivo semplice, perché loro si sentivano onesti, appartenevano alla generazione di chi andava a lavorare con l’Unità in tasca e nessun padrone diceva niente, perché erano tra i bravi, gli illicenziabili. Poi magari credevano che gli asini volassero, perché così diceva il partito, e così doveva essere. Perché no? Forse che non c’è gente che va in chiesa e crede a favole ancora più infantili? È fede, appunto. Ma onestà è altro. E infine perché attaccare ora il PD sulla questione morale, ora che lo guida un ex democristiano? Dimmelo, Dario.

Un abbraccio

 

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