Hanno ucciso il lavoro, chi sia stato non si sa, forse quelli della mala, forse la stupidità…
La mala no, il lavoro lo fornisce, magari in nero, non rispettando la 626, non versando i contributi pensionistici, molti non li raggiungono, non rispetta neppure il codice penale, però a differenza dei politici, qualche volta va in galera.
Allora ad ucciderlo non può essere stata che la stupidità, magari abbinata all’avidità, alla disonestà e alla furbizia.
Sono queste le”virtù” che hanno governato questo Paese, uccidendo il lavoro.
Come un somaro, è stato caricato di tasse, per pagare burocrati utili solo ad avere voti, che lo hanno caricato di regole, mentre i politici lo bastonavano con sempre nuove leggi e autorizzazioni, come se l’asino potesse portare tutto.
Così le aziende se ne sono andate, i giovani migliori pure, mentre qui sono restati sempre meno imprese e sempre più raccomandati. I sindacati poi hanno difeso con vigore i diritti secondari: pensioni baby, distacchi sindacali, stipendi più alti per i dipendenti pubblici, con produttività più bassa, pause mensa larghe, aperture dei negozi ristrette. La sinistra ha sventolato i suoi libretti rossi davanti a fabbriche che chiudevano, chiedendo nuove casse integrazioni: ordinarie, straordinarie, in deroga ecc..
Mentre la destra predicava liberismo, assumendo dipendenti pubblici, o distribuendo pensioni d’ invalidità. Nessuno che per un attimo pensasse che i diritti, per quanto giusti, esistono fino a che c’è chi li paga e comunque i diritti secondari esistono solo se salvi il primario, cioè il diritto al lavoro.
Di quello tutti parlano, ma nessuno fa nulla per tutelarlo, neppure i banchieri che uccidono le aziende per salvare le banche, che hanno condotto al collasso. E’ per questo che ormai il primo maggio ha cessato da tempo di essere la festa del lavoro, per diventare il palco di coloro che lo hanno affossato. Del resto il giro è sempre lo stesso, dove finiscono i sindacalisti quando escono dal sindacato? In Parlamento.
Gli ex deputati nelle aziende di Stato e nelle municipalizzate e i banchieri al governo.
Nessuno se ne va all’estero e perché dovrebbero, visto che per loro il lavoro è assicurato?
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