Se qualcuno vi rivolgesse questa domanda, come rispondereste?
Oggi che l’imprenditoria nostrana rivendica grandi visioni strategiche di portata mondiale, come definireste il made-in-Italy?
A me personalmente, verrebbero in mente qualche produttore di scarpe, cinture e borse, un fabbricante di automobili, qualche vinificatore e poco altro.
Immaginiamo allora cosa volesse dire made-in-Italy nel ‘400, durante il Rinascimento,o nel ‘600, in epoca Barocca, o in tutti i secoli di storia di questo pezzo di mondo, dalle Alpi alla Sicilia …..
Immaginiamo ora il Vasari, che nel suo intento di annoverare i personaggi più rappresentativi della cultura e dello stile italico, volesse riscrivere ai giorni nostri il suo “Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori italiani, da Cimabue insino a’ tempi nostri”… cosa scriverebbe, e di chi?
Potrebbe descrivere la vita, l’opera e le gesta di un novello Michelangelo, o di un Leonardo redivivo, o del Brunelleschi, del Bernini, del Masaccio?
No. In base al concetto attuale di made-in-Italy dovrebbe occuparsi della forma e del colore dei calzari, della qualità del legno delle bighe, di qualche rurale della campagna latina e delle sue vigne …..
Veramente notevole. Roba da fare impallidire non solo i cinesi, ma anche i coreani, e forse i nepalesi ….
E quindi il problema attuale dell’Italia sarebbe economico? Possono bastare dei tecnici a risolvere i nostri guai senza dire che il vero, completo fallimento dell’Italia è nella mancanza di investimenti pubblici e privati nella cultura, l’arte, la ricerca scientifica, senza le quali nessun progresso di ogni genere è stato mai possibile, nei secoli dei secoli?
E possono bastare i nostri politici ed amministratori, così come sono?
Può bastare un ex ministro della Repubblica che dopo venti anni di militanza in un movimento, improvvisamente illuminato sulla Via di Damasco, dice che è ora di cambiare, e che quindi nel suo partito non avranno più spazio i raccomandati ed i figli di papà, ma solo gente seria e preparata?
Possono bastare dei cittadini che girano con la scopa, quando sarebbe bastato dare una spolveratina ai cervelli (e magari anche a qualche abbecedario) nel momento di votare a rappresentarli un tizio bocciato per tre volte all’esame di maturità?
A voi l’ardua sentenza.
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