Caro Grillo, l’impeachment va richiesto e imposto all’Italia!

napo-grillo-300x181di GILBERTO ONETO

Grillo dice di voler iniziare l’anno nuovo chiedendo l’impeachment di Napolitano.Usa una parola americana  che suonerebbe molto meglio in piemontese. La cosa non è prevista da alcun dispositivo costituzionale ed è perciò solo usata come un’arma di forte polemica che però entusiasma la totalità dei cittadini per bene che vengono quotidianamente presi per il bavero e derubati dallo Stato ladro e mafioso. Nel 2013 e ancora di più nel 2014.

La provocazione è sicuramente efficace, dimostra ancora una volta la straordinaria capacità di Grillo di dominare la scena ma anche la sua confusione ideologica. Il problema non è Napolitano ma lo Stato di cui è (non solo) formalmente il capo. Napolitano è perfetto per quella carica: è napoletano (la quintessenza della meridionalità), suo padre era un caporione massonico, e quello che i maliziosi indicano come il vero genitore era un re: un dettaglio fondamentale per un regime repubblicano delle banane dove i ruoli e le cariche si confondono come la mozzarella e la pummarola. Il loro più  luminoso riferimento, Bokassa, era presidente e anche imperatore. Umberto non era  un sovrano qualsiasi: è stato l’ultimo della peggiore dinastia del mondo come è giusto che sia nella peggiore repubblica d’Europa. Non basta: Napolitano è stato fascista in gioventù, comunista per tutta la vita, ha firmato una delle più sciagurate leggi sull’immigrazione, è stato il ministro degli interni dell’incursione in via Bellerio, è progressista, democratico, patriottico, istituzionale, solidale e politicamente corretto. È il prototipo della correttezza politica all’italiana: non dice mai una parola che non sia misurata, prevedibile e che significhi qualcosa. È assolutamente adatto al ruolo: gli manca solo per raggiungere l’ideale perfezione dell’estetica dominante di essere bisessuale e/o multietnico. L’età lo esenta da quest’altro tassello del “politicamente corretto” ma  fosse stato più giovane avrebbe dovuto lavorarci con impegno.

A cosa serve che Grillo chieda di mandarlo a casa? Ne arriverebbe un altro che non potrebbe essere così adatto al ruolo come lo è lui. Ma lo Stato italiano andrebbe avanti imperturbabile.

Grillo ha tante buone idee e intenzioni ma continua a sbagliare obiettivo. Questo Stato non si può riformare, ripulire o rendere più civile perché questo Stato non può che essere così. Cercare di renderlo più accettabile significa solo procrastinarne la rovina. Lo Stato italiano può essere solo ladro, prepotente, mafioso, baro e bugiardo perché se non fosse tutte queste cose assieme non sarebbe più lo Stato italiano che sopravvive proprio perché è così. Perché è italiano.

Non serve cambiargli il capo, modificarne la Costituzione o fare lo sciampo alla sua classe politica: deve proprio scomparire. Deve ridursi al minimo come Stato e – se proprio vuol fare l’italiano – lo faccia solo nell’Italia verace, e lasci stare tutti gli altri. Che padani, tirolesi, sardi e toscani se ne vadano per la loro strada.

Lanciamo a Grillo (e non solo a lui) con grande chiarezza questo semplice ed elementare pensierino per il 2014: il problema non è Napolitano ma lo Stato italiano. L’impeachment va richiesto e imposto all’Italia!

http://www.lindipendenza.com/caro-grillo-limpeachment-va-richiesto-e-imposto-all%E2%80%99italia/

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