Cambiare verso

twitter1-570x325 Hashtag cambiare verso, hashtag cambiare l’Italia, hashtag cambiare strada. Sommerso dai tweet come dai tortellini di castagne mi ero un poco assopito, complice la cucina emiliana, il buon vino e i film natalizi. In quest’ atmosfera l’Italia renzista mi sembrava un Paese normale, dove i treni arrivano in orario, anche quelli regionali. Poi il risveglio, non tanto per il condono fiscale, non è il primo che fa la sinistra e non sarà l’ultimo, le geremiadi vanno bene per i polli, non per mantenere gli stipendi del ceto politico burocratico e dai tempi di Vespasiano pecunia non olet, ma per questa storia del cavalcavia inaugurato in Sicilia il 23 di dicembre e crollato i primi di gennaio, un record mondiale. Già doveva insospettire il fatto che fosse stato consegnato con tre mesi di anticipo, anziché con i soliti trent’ anni di ritardo, ma essendo Natale, rimbambito dai tweet di Renzi, uno poteva credere che anche la Sicilia fosse un paese normale.

Però lo avranno costruito i siciliani, si sa come non vanno le cose da quelle parti, invece no, lo hanno costruito le cooperative rosse, che non bastava fossero coinvolte nelle indagini di mezza Italia, l’altra metà non è indagata, Mose, Expo, Variante di valico, mafia capitale, ecc..,ora si scopriva che facevano ponti di sabbia. Cosi i siciliani non hanno cambiato verso, noi non abbiamo cambiato l’Italia, ma gli automobilisti hanno cambiato strada. Renzi ha subito twittato, in Sicilia qualcosa è cambiato, la direzione di marcia. Ora i responsabili pagheranno, altro tweet, quando non si sa sa, ma nella realtà virtuale conta l’annuncio, non il fatto. Poi chi sono i responsabili? L’Anas presieduta da un amico di Renzi, o le cooperative, amiche di Renzi, che ha nominato il loro presidente, Poletti, ministro del lavoro, per fortuna non dei lavori pubblici? Alla fine, come nella storiella, il responsabile sarà il cemento armato e nessuno crederà alla sua dichiarazione d’ innocenza, basata sul fatto che lui sul cavalcavia proprio non c’era.

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