Il Conclave elegge il Papa in due giorni e nello stesso tempo il Parlamento Italiano non trova l’accordo sulle presidenze di Camera e Senato, non particolarmente rilevanti, visto che sono destinati a vita breve.
Bersani prima propone un grillino, poi un montiano, incassati due dinieghi, fulmina Franceschin i e la Finocchiaro, per lanciare la Boldrini e Grasso, all’insegna del nuovismo.
Il tutto senza un disegno politico, se non quello di tornare alle elezioni , candidando se stesso.
Ancora un confronto Bersani- Berlusconi, con l’attuale legge elettorale, sempre che non arrivi la condanna del Cavaliere.
Uno scenario da brivido, che lascerebbe solo macerie, perché i grillini aumenterebbero i loro consensi e con questi aumenterebbe la instabilità.
Esiste ormai un’unica soluzione: tornare al voto con Renzi , candidato premier di un’alleanza con Monti, solo questo tiket potrebbe avere la credibilità di chiedere agli italiani una maggioranza di governo, poi toccherà agli elettori scegliere.
In Grecia , alla seconda chiamata, scelsero la governabilità, perché capirono che il tempo delle incertezze era finito.
Ma se Bersani impedisse la corsa di Renzi ?
Il sindaco di Firenze è abbastanza grande da capire che il tempo degli indugi è finito anche per lui, pertanto dovrebbe correre in autonomia, consapevole che il Pd dovrebbe allearsi comunque con lui, pena la sconfitta, non solo del partito, ma dell’Italia. In un modo o nell’altro, da questo bordello bisogna uscire, la pazienza della gente e dei mercati non è infinita.