Dal vecchio detto: quello che non fecero i barbari lo fecero i Barberini, in riferimento alla spoliazione degli antichi monumenti romani per utilizzare il materiale marmo, colonne, capitelli e anche pietre, nelle nuove costruzioni barocche, volute appunto da quella potente famiglia.
Si parla quindi di interessi privati prevaricatori del bene pubblico.
E questo ci riguarda in tutte le promesse elettorali di tutti i partiti, che sino ad oggi niente hanno realizzato, rimpallandosi le responsabilità o “smemorandosi” collettivamente.
Sanno di poterlo fare, perché lo praticano da sempre, sotto tutte le bandiere. Ma nihil novi sub solis, siamo da sempre il paese delle molteplici morali: c’è quella privata, quella pubblica, quella laica, quella confessionale e anche quella elettorale e quella di governo. Troppe morali, nessuna morale. E ne siamo fieri.
Sino ad oggi questo ha permesso di fare tutto e soloneggiare, senza nessun senso di colpa. Si è potuto essere cattolici osservanti e pluridivorziati. Si sono potute evadere le tasse e fare cortei contro l’evasione, vedi insegnanti che danno ripetizioni private e artigiani che fanno piccoli lavori da imbianchino, idraulico, elettricista o addirittura professionisti come avvocati –la legge!- medici, liberi professionisti, ecc.
Ora poi si sono intensificati gli atteggiamenti integralisti, prima appannaggio solo dell’ignoranza crassa o pelosa,alla voce Lega, ad esempio. E quindi altri caos e divisioni. Se non bastasse NON ci sono più neppure i vecchi (e malsani) poteri occulti di una volta, l’esempio palese è la NON elezione di Amato a Presidente della Repubblica.
La massoneria è crollata, l’Opus Dei lo liquiderà Papa Francesco, anche solo perché i gesuiti sanno fin troppo bene che il potere deve essere solo uno se vuol essere il POTERE.
Siamo davvero ai barbari, alle scorrerie, all’arraffare, e dei Barberini nessuna traccia, magari ci fossero, chè almeno avremmo un rinnovamento culturale. Qui siamo alla caduta dell’Impero Romano, dove tutti prendevano e poi vennero secoli di miseria, ignoranza e terrore. Ma siamo troppo ciechi per vederlo e gli altri troppo interessati a non farcelo vedere.
Peccato, avremmo potuto morire come Sansone, ma tirandoci dietro un bel po’ di Filistei. No, moriremo a comando di qualche boiardo del nuovo mondo e nel frattempo canteremo e camperemo come le cicale.
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