A bocce ferme, dopo il risultato del referendum, e con i suoi, non insignificanti numeri, mi pare di essere a teatro a guardare la piece di Beckett. Livore dal SI, euforia dal NO e interessanti letture dei commenti di vinti e vncitori, ma soprattutto io (solo io?) sento una incombenza, una spada di Damocle sulla testa degli italiani. Mi spiego meglio: la mia sensazione muove dall’andamento dei mercati. Già. Nessun crollo, anzi euforia. Davvero? Non proprio. I mercati orientali, sul risultato del referendum hanno ballato e soprattutto, l’euro é andato a 1,05 contro il dollaro. Poi ha aperto il nuovo continente e tutto si é ribaltato. Il dollaro ha perso rispetto all’euro (1,07) e le borse sono corse verso l’alto, anche quella italiana che aveva le banche in grandissima sofferenza (MPS non faceva prezzo) e che sono passate in positivo per poi chiudere negative ma solo un po’. La speculazione sa aspettare e aspetta (lei Pierrot), noi invece (che aspettiamo un God che ci salvi), per ora beneficiamo di un fatto poco rilevato che é la vittoria di Van Der Bellen,il candidato moderato, in Austria, che ci racconta di come gli austriaci non vorranno gli immigrati, ma non mollano di sicuro l’euro come vorrebbe la destra. E questa vittoria leva fiato alla Le Pen in Francia che se la vedrà con Fillon. Ma soprattutto, in quest’ottica, gonfia le vele della Merkel, quindi l’attacco all’euro é un po’ più complicato di quanto non ci si aspetti. Siamo talmente abituati a guardare in casa nostra che gli eventi esteri ci paiono di nessun interesse, dove invece siamo noi di poco interesse. Ma se é tutto così, allora perché queste mie sensazioni? Perché l’attacco facile sull’euro con gli euroscettici al potere, che però ora sono perdenti, si sposterà sulle banche (soprattutto le nostre), e non é cosa di un attimo, si deve creare una situazione, economica o politica, tale da spaventare la gente, da farla girare a vuoto. Perché é sulla paura e sulla tensione che la speculazione colpisce. Quando? Boh, certo é che se si creasse un quadro di forte delegittimazione politica nel paese e si andasse ad elezioni che consegnassero il potere a chi l’euro non lo ama, allora il terreno potrebbe essere fertile. Aspettando che piova, intanto, portatevi l’ombrello. Perché una rondine non fa primavera e l’euforia é cattiva consigliera.
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