La comunità internazionale ci condanna per lo stato e il sovraffollamento delle nostre carceri. Unica ricetta : amnistia e indulto. Notazione : dal 1943 ne sono state promulgate più di venti. L’ultima (con maggioranza plebiscitaria) nel 2006, presidenti Napolitano e Prodi. Ora Napolitano è ancora presente e proprio lui “lancia” l’idea. Se fosse non dico serio, ma normale, due o tre anni dopo quella del 2006 avrebbe cominciato uno sciopero della fame per far risolvere il problema carcerario (che era già esplosivo), avrebbe fatto la figura del pirla onesto, ora onesto non mi viene da dirlo, chissà perché.
Tutti stiamo qui a parlare se è nata per Silvio e qualcuno al governo è soddisfatto, perché ha avuto rassicurazioni che questa non sarà CONTRO Silvio. Ma come fa l’amnistia, che libera e riduce pene, a essere contro qualcuno ? Forse perché qualche reato potrebbe non essere compreso. Bene mi aspetto un’amnistia impugnata dai mafiosi, che se esclusi dai benefici, dovrebbero farsi sentire. Amnistiamo tutti, e non è una provocazione. Se si continua a raccontare che la pena serve per rieducare, i giudici dovrebbero condannare senza imporre lunghezza della pena, uscirebbero SOLO quelli che sono rieducati. E quindi chi ci ricasca, come negli USA dopo tre condanne, anche lievi, finisce che rischia il carcere a vita.
L’amnistia non serve a niente, serve un efficiente sistema di gestione della pena. Ci sgoliamo ad affermare che il carcere NON deve essere punitivo, poi neghiamo funzioni vitali come il sesso e facciamo finta di non sapere cosa questo genera nelle carceri. Lasciamo gente tutto il giorno senza fare niente e poi pretendiamo che non si specializzino in delinquenza. Ipocrisia, questo è il dettato. Gli arresti domiciliari sono qualcosa di differente se li sconti in un basso napoletano o nella villa di Arcore.
Dobbiamo smetterla e deciderci : la reclusione è una vendetta (e allora più sono fetenti le carceri e meglio è) o è un’opportunità di riscatto (e allora si creino le condizioni). La terza via è un’amnistia temporizzata (un po’ come i condoni), ogni 5 anni, diciamo. Questo risolve il problema dell’affollamento carcerario, ma fa aumentare la delinquenza.