La sinistra italiana, essendo rimasta indietro di un secolo (basti dire che abbiamo ancora un partito della rifondazione comunista, come se il comunismo si potesse rifondare), è costantemente alla ricerca di nuovi miti, che peraltro finiscono male: Fidel, che non è Confalonieri, pure molto apprezzato dai progressisti nostrani, Guevara, Kennedy, Luther King ed oggi Obama.
Forse sarà in omaggio al nuovo guru, che nel recente dibattito sulla fiducia al governo Berlusconi, è stato riesumato Walter Tromboni, l’amico americano. Obama, fino ad oggi, non ha fatto grandi cose, tanto che gli americani sono un po’ incacchiati con lui, ma ha deciso di tassare i ricchi ed alla parola tasse, a sinistra hanno un orgasmo. Infatti mentre nel centrodestra è tutto un parlare di zoccole, pardon, escort, a sinistra hanno in bocca solo le patrimoniali sugli immobili, sui suv, sulle ricchezze, sulle barche, sui cavalli e tra poco anche sui cani da compagnia. Mentre a destra la parola “regole” provoca l’orticaria, a sinistra lo stesso effetto si ottiene con la parola “taglio”delle spese. Come sempre i miti sono un po’ un imbroglio, è vero infatti che Obama alza le tasse ai ricchi, solo che le porta al 35%, mentre dai noi quella è l’aliquota dei giovani precari, i ricchi viaggiano già al 55%, un altro colpo e diventeranno poveri anche loro. Altro che tesi deliranti; sul sostegno allo sviluppo, con questa tassazione non c’è chi spenda o investa, anzi chi può se ne va, anche gli imprenditori progressisti sono domiciliati in Lussemburgo, Olanda o Irlanda, del resto sono progressisti, non fessi. Diciamolo chiaro: da noi le tasse sui redditi da lavoro vanno ridotte, altrimenti, addio ripresa! A meno che non si voglia livellare la società verso il basso, in un estremo tentativo di far resuscitare Lenin, ridando nel contempo consistenza all’ectoplasma del Cavaliere. Per favore, Bersani dica qualcosa di serio, altrimenti, per parafrasare De Andrè, “le fabbriche chiuderanno, arresteranno qualche studente e voi resterete convinti che fosse un gioco a cui avreste giocato poco”.
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