La voluntary è una modalità per regolarizzare beni nascosti al fisco. Originariamente riguardava solo i beni detenuti all’estero in violazione delle regole sul monitoraggio fiscale. Successivamente è stata estesa, nella cosiddetta versione “domestica” anche a somme nascoste al Fisco ma rimaste in Italia. La motivazione è stata la necessità di non discriminare condotte simili (evasione fiscale) a seconda del fatto che poi i soldi fossero stati portati all’estero o tenuti nei confini nazionali.
I tempi
L’istanza di voluntary deve essere presentata dal cittadino entro (a meno di proroghe, ma al momento è troppo presto per metterle in conto) entro il 30 settembre 2015. La presentazione dell’istanza richiede nella maggior parte dei casi calcoli complessi e un confronto con l’agenzia dell’Entrate:una procedura complessa che non si potrà improvvisare all’ultimo momento. Meglio pensarci per tempo.
A chi rivolgersi
La voluntary a differenza degli scudi non prevede una dichiarazione riservata: quindi gli intermediari finanziari, a meno che non preparino appositi servizi di consulenza con personale specializzato, non intervengono nella prima fase della procedura, in cui il cittadino si confronterà con i professionisti (fiscalisti e penalista in molti casi) e con l’Agenzia delle Entrate. Si ricorda che chi è già caduto nelle maglie dei controlli fiscali, non può avvalersi della voluntary.
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