E’ appena uscito il consueto ABI montly outlook, ovvero il bollettino statistico a cura dell’Associazione Bancaria Italiana. Come di consueto abbiamo controllato il livello delle sofferenze bancarie consapevoli che “quello” è il problema, forse il principale problema per tutto il sistema Italia.
Al solito i dati si riferiscono a un mese e mezzo fa, ovvero Aprile 2015.
Come prevedibile e inevitabile la traiettoria delle sofferenze bancarie italiane è perfettamente in linea con quella Spagnola o Greca solo traslata di qualche trimestre, in particolare fa sensazione scoprire che le sofferenze NETTE rapportate al capitale+riserve (ovvero quelle sulle quali le banche non hanno ancora messo coperture a bilancio) stanno continuando a salire e dunque ad erodere il “margine” di sicurezza costituito dal capitale delle banche.
Ecco i grafici auto esplicativi:
Cominciamo con le Sofferenze Bancarie Nette e Lorde in % sugli Impieghi:
- Sofferenze Nette : crediti problematici o inesigibili su cui NON sono ancora state messe coperture a bilancio
- Sofferenze Lorde: Totale dei crediti problematici o inesigibili
E con la loro variazione anno su anno….
Infine il dato più preoccupante, l’incidenza delle sofferenze NETTE sul Capitale e sulle Riserve delle banche….. come ogni bimestre Gennaio-Febbraio grazie ad aumenti di capitale ed aggiustamenti nel patrimonio (utili messi a riserva), il rapporto fra Sofferenze Nette e Capitale+Riserve rimane stabile su livelli elevatissimi
Commento: Aprile 2015 segna una nuova ondata di sofferenze per le banche italiane, il tasso di crescita annuale torna a salire sia per le sofferenze lorde che per quelle nette. Anche il rapporto fra capitale proprio delle banche e le sofferenze nette si riavvicina a massimi storici nonostante il continuo aumento di capitale di alcuni istituti importanti. Mi aspetto che questo indicatore rimanga piatto nei prossimi mesi grazie all’iniezione di capitale fresco su MPS e CARIGE ma che comunque entro fine anno arrivi a nuove vette.
Con sempre più insistenza si sente parlare in Italia di una Bad Bank, ovvero di un istituto pubblico che porti via le sofferenze bancarie dagli istituti italiani (pagandole quanto…. ehm ehm, prezzi di mercato? o no?). Potrebbe anche essere una buona idea se non fosse che sappiamo bene quale sarà con certezza l’esito:
- Un trasferimento di denaro da contribuenti a banche italiane
- L’ennesimo carrozzone a nomina pubblica.
Da Rischio Calcolato
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