IL PIFFERAIO
C’e’ sempre un pifferaio, qualcuno che racconta cose in cui la gente vuol credere.Eccone uno, che cosi’ cinguettava, poco piu’ di un anno fa.
Allora, se il futuro e’ quello delineato dal Governo – ed e’ quello, se tutto va bene – allora le banche dovranno subire peggioramenti dei volumi dei crediti in sofferenza. Cosa vuol dire?
Significa che le famiglie e le imprese faranno molta fatica a rimborsare i debiti, e molte non lo faranno.
Come no!
Sara’ una passeggiata sul tappeto rosso.Le banche, srotoleranno il tappeto rosso alle imprese, secondo i pifferai, quando si considera che i crediti deteriorati (oltre 330 miliardi) sono circa l’80% del loro capitale e delle loro riserve.
Stiamo parlando, a livello italiano, di circa un milione e duecentomila unita’ (senza considerare le posizioni incagliate, ristrutturate o scadute).
Una meraviglia.
Solo che, per non far capir nulla alla gente, parlano sempre di debito pubblico, e mai di debito privato.
Ora, secondo i fautori dell’euro, quelli che suonavano il piffero magico di allora, le famiglie italiane ed europee in genere avrebbero ridotto i loro debiti.
E infatti.
Guarda che bellezza, dopo essere entrati nell’euro.
Qui vedi l’incremento del debito privato, cioe’ delle famiglie e delle imprese, dal 1999 (prima dell’euro) al 2012, nei Paesi europei.
In Italia, il peso del debito sui privati (famiglie e imprese) e’ aumentato di quasi 52 punti di PIL in quel periodo.
Tradotto, ci siamo indebitati nel mondo privato (famiglie e imprese) molto di piu’ di prima.
Ma i debiti, se uno li fa, c’e’ uno che li concede.
Quel qualcuno, sono le banche.
SIAMO PIU’ RICCHI?
Ora, per decidere se le cose vanno meglio, oppure peggio, in economia non si discute di impressioni, ma di numeri.
Esiste una sola cosa che conta: il reddito reale disponibile.
Quindi, io posso anche aver piu’ debito ma se il mio reddito cresce, avro’ una quota di reddito che potra’ pagare il debito aggiuntivo.
La situazione sarebbe drammatica, invece, se al crescere del mio debito io perdessi il mio potere di ripagarlo, se il mio reddito reale fosse calato, invece di aumentare.
E infatti, e’ quello che e’ successo.
La linea rossa ti dice come e’ cresciuto il debito privato, mentre la linea blu ti dice quanto e’ cresciuto il reddito reale per pagare quel debito.
Ora, dopo circa vent’anni, il reddito reale (la barra blu) che era salito fino a quasi il 2007, e’ crollato ai valori della meta’ degli anni 90. Con una grande differenza. Che, all’epoca, non eravamo indebitati con le banche. Quindi, siamo piu’ ricchi? Direi proprio di no.
LA SPIRALE
E ora, per farti capire dove ci stanno portando, ti diro’ (ma gia’ lo hai capito) che stanno tagliando ulteriormente gli investimenti pubblici, per rispettare il mito del dannato debito pubblico.
Ed ecco cio’ che succedera’.
La crisi non finira’, mai.
Non se si continuera’ la strada del neo liberismo economico.
La riduzione degli investimenti pubblici (gia’ hai visto che e’ nei piani del governo) portera’ a un ulteriore crollo del PIL (avevo previsto l’anno scorso che saremmo stati sotto l’1% e puntualmente si e’ verificato). Questo si verifichera’ anche quest’anno (come vedi, stanno gia’ rivedendo al ribasso le stime di soli tre mesi fa). Ma questo, si accompagnera’ a riduzione di gettito e degli utili aziendali.
Le banche, al vedere i bilanci delle aziende, chiuderanno i rubinetti, per regole internazionali.
Questo, cioe’ una ulteriore stretta creditizia (pensa a cosa succedera’ ai loro bilanci), avvitera’ l’economia su se’ stessa, cioe’ non ci fara’ uscire dalla “crisi”. E sai perche’?
Perche’ non puoi uscire da cio’ che non sei. Non e’ una crisi.
NON E’ UNA CRISI
Si tratta di un cambiamento, deliberato e pianificato, di modello economico.
Verso la fine del secolo scorso, e’ stato cambiato il modello di riferimento.
Nel nuovo modello, tutti i privati (non finanziari, cioe’ famiglie e imprese) hanno perso, chi piu’, chi meno.
Quello che conta e’ cio’ che abbiamo perso nei redditi reali.
Chi ha perso di piu’?
Non so se noti chi e’ il Paese in fondo alla classifica mondiale, nel corso degli ultimi anni.
Quello che conta, sono i redditi reali.Ecco i dati reali, gli unici che contano.
Ti e’ chiaro chi ha perso di piu’ in Europa, dietro anche alla Grecia?
Del resto, noi a meta’ degli anni novanta eravamo una potenza industriale, e facevamo paura a qualcuno.
Per non far capire nulla alla gente, continuano a riempire la testa di sciocchezze ad ogni telegiornale, specialmente insistendo sul debito pubblico.
Cosi’ facendo, nascondono il debito privato, cioe’ su famiglie e imprese.
Poi, raccontano alla gente che si tratta di una crisi, per tenerla nell’ignoranza.
Si tratta di un piano deliberato.
E chi afferma che gli italiani sono ricchi perche’ hanno le case, o e’ scemo, o mente sapendo di mentire.
Non a caso, sono gia’ state introdotte patrimoniali di fatto e ben presto ne introdurranno di nuove.
QUINDI, QUANDO FINIRA’?
Mai.
Se non cambiano, rivoluzionandolo, il sistema economico nel quale ci hanno cacciato, mai.
Non si tratta di mie opinioni, ma di fatti numerici, di calcoli, poco noti alla gente.
Quello che conta non e’ il debito pubblico, ma il debito privato – che come ti ho spiegato e’ esploso – e il rapporto tra il debito pubblico e il PIL (prodotto interno lordo) in termini reali.
Allora, vediamo questo secondo dato.
La barra blu ti dice il PIL a prezzi di mercato, quella rossa il debito pubblico.
Fino grosso modo al 2007 la barra rossa era di poco superiore a quella blu, cioe’ il debito era di poco superiore al prodotto della nazione, cioe’ al suo reddito reale.
Come in una buona famiglia, tu paghi i debiti se hai redditi sufficiente per pagarli.
Ma oggi ci troviamo una famiglia senza reddito e uno stato sempre piu’ indebitato.
Con chi?
Questo e’ il punto.
Con un sistema di banche private cui la politica ha svenduto, in cambio di quattro piatti di lenticchie e due poltrone, il controllo della moneta.
La moneta che usiamo, l’Euro, non e’ piu’ controllata dallo Stato, ma e’ di proprieta’ di un sistema di banche private.
Insomma, lo Stato paga interessi ai privati per avere cio’ che, un tempo, poteva aver gratuitamente, essendo debitore di se’ stesso.
Quella freccia nera rappresenta il divario che si e’ creato tra il reddito reale e il debito da pagare.
Ho scritto piu’ volte che non si uscira’ mai da questa crisi.
Va bene, forse ho un po’ esagerato.
Vuoi un dato piu’ ottimista?
Secondo autorevoli economisti, se tutto va bene, per recuperare quella freccia nera, cioe’ per tornare a un livello di tendenziale parita’, ci vorranno vent’anni di sacrifici.
Vent’anni.
Un ergastolo.
LE BANCHE
Ora, ci sono banche che indubbiamente in questo gioco hanno guadagnato somme di denaro incalcolabili per una persona normale.
La politica ha svenduto il proprio potere ai banchieri, ma solo alcuni hanno il controllo della situazione. Gli altri, stanno smenandoci un mare di soldi, e la gente non lo sa.
La situazione del sistema bancario italiano non e’ affatto roseo come i pifferai magici del governo vogliono far credere agli irriducibili lettori, mossi da inguaribile e infondato ottimismo.
Non lo dico solo io – nuovamente – ma semplicemente io spiego in modo semplice cio’ che sanno gli esperti.
Vediamo come ci vedono all’estero.
Per capire l’economia italiana, bisogna – ahime’ – leggere cio’ che dicono gli organi di informazione imparziali.
Eccolo.
Vediamo i disastri dei debiti italiani.
Nel grafico (fonte Bloomberg Intelligence) trovi in rosso la media europea. In giallo, trovi tutte le principali banche italiane, da Mediobanca fino al Monte dei Paschi di Siena.
Cosa noti?
Che tutte le banche italiane fanno peggio della media europea.
Stiamo confrontando i debiti “malati” delle banche italiane con la media europea.
Disarmante, non trovi?
Ecco un altro grafico (fonte Bloomberg)
Qui invece vedi dati recentissimi.
Si tratta delle performance di borsa dell’indice azionario bancario europeo di 600 banche e di un paio di banche italiane, molto chiacchierate in queste settimane: Il Banco Popolare e il Monte dei Paschi di Siena.
Ora, come scrivono all’estero, le banche europee stanno avendo performance negative, ma le banche italiane sono nettamente sotto la media.
Ora, ti incornicio due frasi e te le rendo immediatamente comprensibili, perche’ forse ascoltare il telegiornale italiano non e’ la cosa migliore in senso assoluto per sapere la verita’.
“At the root of the problem are Italian lenders’ 360 billion euros ($409 billion) of non-performing loans. As a proportion of total lending, the country’s banks have more non-performing loans than in any other major European economy.” (Bloomberg)
Ok, lo ammetto.
Non e’ una traduzione propriamente letterale, ma io voglio farmi capire dalla gente.
CONCLUSIONE
L’anno che verra’ e’ una canzone meravigliosa.
Ma non e’ facendo credere alla gente che ogni Cristo scendera’ dalla croce e che anche gli uccelli faranno ritorno, che si risolvono i problemi.
I problemi, se non si affrontano, restano.
Il metadone di Draghi, di cui ho scritto in altri articoli, ha impedito al nostro Paese di saltare. Ma se tutti i miliardi di risparmio di interessi passivi che ti ho mostrato in una tabella di questo articolo, dovuti al trucco finanziario di drogare il mercato, saranno spesi dal nostro Governo per sostenere gli sprechi della spesa corrente, aumentando al contempo le tasse sulle piccole e medie imprese, lo scenario non sara’ migliore, ma peggiore.
Questo scenario non e’ la mia fantasia, ma cio’ che e’ scritto nel Documento di Economia e Finanza del Governo italiano che io ho commentato.
Invece, chi si informa, studia, analizza il mercato, leggendo informazioni non di parte, scopre che c’e’ ben poco di cui stare tranquilli.
Molti imprenditori pensano ancora, fidandosi delle parole dei pifferai, di poter andare in banca coi vecchi metodi, all’italiana.
Ma si’, dai, l’amicizia.
Tutti abbiamo un amico, da qualche parte.
L’Italietta degli amici, delle raccomandazioni, delle banche sotto casa.
Abbiamo visto tutti dove e’ finita quell’Italia, quella che difendeva le “banche di territorio”. La banca Etruria era una di quelle “banche di territorio”.
Nel mondo che verra’, domani, non ci sara’ spazio per gli amici degli amici, per le raccomandazioni, le scorciatoie, perche’ il mercato bancario sara’ piu’ duro e spietato.
Non conta nulla in questo mercato il parere di chi dice a vanvera che usciremo dalla crisi, presto, se non oggi certamente l’anno che verra’.
Cio’ che piu’ conta, ai miei fini, e’ questa altra frase di chi capisce di economia ed e’ imparziale, perche’ non italiano che – parlando delle banche italiane – scrive:
“That prevents them from issuing new loans to promote economic growth.” (fonte Bloomberg).
Quello che ti ho descritto e’ il campo di battaglia in cui devi combattere oggi e nel prossimo futuro. Adesso puoi fare due cose.
La prima e’ fare finta di niente e aspettare gli eventi (nel frattempo ti puoi godere gli Europei a giugno e la moviola in campo a settembre).
La seconda e’ la seguente:
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