Un mondo di bit & Bitcoin

 Siamo nati circondati da oggetti, che ancora oggi ci paiono la misura del nostro essere: vestiti, cibo, auto, tutto insomma. Vi sembra banale? Sbagliate, perché siamo sempre meno circondati da oggetti, anzi, ormai, la parte più importante della nostra vita é  immateriale. Non sto per parlarvi di anima, spirito, religione. No, molto più banalmente sto parlandovi di bit. La nostra vita é fatta di bit, quelli di Facebook, quelli di Amazon,  quelli della nostra comunicazione, del nostro desiderio di ottenere oggetti generati sempre più da macchine mosse da bit (software). Pensate  adesso al bene rifugio più di moda, quello di cui tutti parlano: BITCOIN. Ora ditemi cosa é, descrivendomi le sue caratteristiche secondo i vostri cinque sensi ovvero quelli che vi permettono il contatto con il mondo reale. Non ci riuscirete MAI, perché é come il vestito del re nudo: non esiste anche se tutti, tranne l’innocenza di un bambino, ne parlano e lo descrivono. Così oggi del bitcoin sono pieni i giornali finanziari,anzi tutti i giornali. Ovviamente subito dopo sono comparsi anche i derivati del bitcoin. Già i derivati. L’ipotesi sul futuro. O meglio la scommessa sul futuro. Un male ormai maggiorenne, inventato alla ENRON, che poi fallì per aver “giocato” sul futuro del costo dell’energia. Fallì lei, fecero fortuna gli inventori accolti a braccia aperte dalle banche, quelle specializzate in investimenti e in un attimo i derivati da spiccioli di ENRON diventarono montagne. Alte. Tanto che ormai quanto costano le materie prime, l’energia e tutto il resto non é chiaro, perché dipende se compriamo per portare a casa o meno. Ma nei derivati s’é impantanato il futuro:  i derivati sul petrolio valgono il consumo dei prossimi dieci anni ma non sappiamo se tra dieci anni consumeremo ancora una goccia di petrolio.

Non basta: mentre le montagne crescevano, cresceva anche l’euforia e si barattavano i guadagni futuri, dei derivati, con i debiti presenti  dei mutui immobiliari. Era partita la storia di: più soldi per tutti. Avevi un milione? Volevi costruire un albergo? Un grattacielo? Un villaggio turistico? No problem: sul progetto e l’acquisto del terreno trovavi una banca che te ne prestava tre di milioni. Tutto bene. Come nelle catene di Sant’Antonio. Che se si arrestano, crollano. Puntuale la crisi del 2008: scoppiati i subprime, ovvero la realtà che presenta il conto al virtuale. Dramma. Gli USA, per non veder franare tutto il sistema bancario, che ormai era la loro vera economia, perché quella produttiva, quella dei cinque sensi era  un rottame (e di fatti la FIAT si é potuta comprare la Chrysler per niente o poco meno), gli USA dicevo si inventano il QE, che in sostanza é la dematerializzazione dei soldi veri, nel senso che la liquidità garantita (ma non immessa) é così grande che non può neppure essere ripagata da tassi decenti e quindi per guadagnare si ritorna a fare derivati e  subito dopo subprime ancora più grossi, ancora più rischiosi (tutto lo sviluppo di Dubai ad esempio) . Ora sono 10 anni che facciamo surf sull’onda della follia. Tutto cresce nel senso che la ricchezza si sta concentrando nelle mani di pochi, che i morti per fame (quelli fisici) crescono, che la borghesia dei paesi “avanzati” si impoverisce, che nei paesi di nuova industrializzazione nascono nuovi milionari, ma nessuna borghesia e soprattutto che in questi 10 anni il numero di dittatori  é cresciuto e non di poco. L’onda é alta, come le voglie di un mondo migliore, di maggior chiarezza ma le risposte sono spericolate o pericolose. Il settarismo dilaga nelle religioni e nel comune sentire. Tutti contro tutti. Le ricette sono antiche: chi non é con me é contro di me.  E per tenere tutto insieme bisogna inventarsi una lotteria in cui tutti vincano il primo premio. Impossibile. Certo nella vita dei cinque sensi. Non in quella virtuale. Saremo tutti virtualmente ricchi, non lavoreremo perché ci saranno macchine che si prenderanno cura di noi. L’età dell’oro. Peccato che non siamo puri spiriti, e che siamo condannati, per vivere, a mangiare, bere e respirare e questo il virtuale non ce lo può dare, perche non esiste neppure lui se non c’é energia a sufficienza per tenerlo in vita. E anche l’energia é cosa che ubbidisce alle leggi dei cinque sensi. E sarà guerra per averla. E allora saremo alla fine dell’onda.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.