Ubs: società europee di raffinazione

ec4ed0000985de90fb678ed1b442eb71.ubs Secondo gli analisti di Ubs i raffinatori europei stanno vivendo un raro periodo di margini elevati. Sono ormai oltre i massimi, ma potrebbero stabilizzarsi nel corso dei prossimi due anni su un livello superiore a quello previsto dal mercato. La domanda di petrolio sta crescendo a un ritmo più veloce di quanto atteso e il basso prezzo del greggio dovrebbe continuare a sostenerla nel breve e medio termine. L’ammontare di nuova capacità netta di raffinazione entrata in funzione nel corso 2015-17 è stata inoltre ridotta a un livello molto più ragionevole e molti di progetti sono stati rinviati. Ecco i rating sui titoli del settore,

1)Neste. Target price 29 euro e rating neutrale, perché alle quotazioni attuali la compagnia finlandese è correttamente valutata.  Il reddito operativo netto (ebit) dovrebbe essere stabile a 281 milioni di euro e salire del 111% anno/anno. L’utile netto è invece previsto a 217 milioni di euro, in calo del 4% trimestre/trimestre, a fronte di una crescita del 6 % anno/anno. Neste beneficerà del rinnovo del credito d’imposta negli Stati Uniti, che dovrebbe più che compensare l’impatto negativo dell’interruzione non pianificata a Porvoo. Tutti i profitti derivanti dalla Btc per il 2015 saranno calcolati nel quarto trimestre e dovrebbero essere almeno 100 milioni di euro. Il dividendo 2015 è previsto 0,85 euro azione, in crescita da 0,65 del 2014. Neste si è impegnata a restituire almeno 1/3 degli utili sotto forma di dividendi. Il dividend yield sale dal 3,6% del 2015 al 3,8% del 2016.

2)Tupras. Rating buy (comprare) e prezzo obiettivo 85 lire turche (+16%). I conti del quarto trimestre, che saranno pubblicati il 12 febbraio, dovrebbero evidenziare un reddito operativo lordo (ebitda) di 1.116 milioni di lire turche (+155% anno/anno ma in calo del 24% trimestre/trimestre), e un utile netto rettificato di 720 milioni (+255% anno/anno e in flessione del 30% trimestre/ trimestre). I costi dovrebbero essere leggermente più bassi grazie al crollo del prezzo del petrolio. Il dividendo sarà il tema principale di Tupras e la stima è di 4,5 lire turche basandosi su un payout ratio dell’85%, superiore al consensus del mercato. In base alle quotazioni recenti il rendimento della cedola è particolarmente attraente: 6,8% nell’esercizio 2015 e 8,2% nel 2016.

3)Saras . La compagnia guidata da Massimo Moratti merita secondo gli analisti il giudizio buy (comprare) con target price 2,05 euro. I conti del quarto trimestre  dovrebbero evidenziare un reddito operativio lordo (ebitda) di 145 milioni di euro, in calo del 33% trimestre/trimestre, ma in crescita del 37% anno/anno, e un utile netto di 57 milioni (-48% trimestre/trimestre e +217% anno/anno).  Per quanto riguarda il dividendo la stima è 0,19 euro sulla base di un payout ratio del 50%, al di sopra consensus di 0,17 euro.  Il dividend yield è fra i più elevati del settore: 11,5% nel 2015 e 7,2% nel 2016.

4) Hellenic Petroleum. Sulla compagnia greca il giudizio è buy (comprare) con prezzo obiettivo 7 euro (+44%),  con il reddito operativo lordo (ebitda) previsto a quota 168 milioni, in calo del 2% anno/anno e il 30% trimestre/trimestre. L’utile netto rettificato dovrebbe invece attestarsi a 58 milioni, in flessione del 48% trimestre/ trimestre e in crescita del 9% anno/anno.  Il risultato della divisione marketing sarà ovviamente inferiore trimestre/trimestre, ma sarà superiore anno/anno. Anche i margini della petrolchimica hanno retto bene nell’ultimo trimestre. I flussi di cassa sono particolarmente importanti in questo trimestre per ridurre il debito. La vendita di Desfa è un altro tema importante. Sembra che ci sia un’accelerazione ma altri ritardi sono possibili. Il rendimento della cedola sale dal 4,5% dell’esercizio 2015 all’8% del 2016.

 

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