Tre scintille per accendere la polveriera

geab ECONOMIA GLOBALE Come nel 2008, presenti tutti gli ingredienti per un nuovo crollo del mercato

LEAP/E2020 conferma l’inevitabile deterioramento dell’influenza Usa a livello globale

L’estratto pubblico e gratuito del report GEAB n. 77, diffuso dal thinktank europeo Leap/E2020 (www.leap2020.eu) ha ripreso la sua pubblicazione in data 16 settembre, dopo un lunga pausa estiva, ripartendo da quello scenario di crisi sistemica globale già ben evidenziato nella primavera 2013 ed in cui preannunciava il declino americano e del dollaro Usa, attraverso grandi sconvolgimenti che porterebbero il mondo ad una svolta, in seguito allo scoppio della bolla del dollaro ed alla svendita delle attività speculative. Uno scenario ripreso anche nell’attuale pubblicazione dal titolo ‘La finanza, l’economia e la situazione mondiale alla fine del 2013: tre scintille ed una polveriera’.

Usa sotto pressione Secondo tale report, l’estate 2013 non ha portato a quella pausa che qualcuno auspicava ma ha continuato a surriscaldare la finanza, l’economia e soprattutto la geopolitica mondiale. Il ‘pomo della discordia ’ siriano avrebbe mostrato fino a che punto la comunità internazionale sia divisa e le notizie economiche non sono riuscite ad annunciare quella ripresa lungamente attesa mentre le guerre valutarie si sono riaccese colpendo i paesi emergenti ed i tassi d’interesse dei titoli di Stato sarebbero ormai andati fuori controllo.

Nel prossimo autunno, secondo Leap/E2020, purtroppo non si calmeranno le acque e Washington sarà nuovamente sotto pressione a causa di tre scintille in grado di detonare la polveriera dell’economia globale.

Washington in panne Il primo punto riguarderebbe la politica interna americana e la prossima soap opera politica in merito alle pressioni crescenti ed alle divisioni estreme che emergeranno tra Democratici e Repubblicani, relativamente alle discussioni sulla Siria, alle votazioni per il bilancio, al tetto sul debito pubblico ecc .

Secondo Leap/E2020 i Repubblicani useranno il loro potere di blocco per ottenere grandi concessioni da Obama e combatteranno per conseguire o il sacrificio della riforma sanitaria statunitense o per ulteriori tagli alla spesa sociale.

Naturalmente, visti i pericoli legati ad un mancato accordo su questi temi, vi sarà un compromesso seppur all’ultimo minuto ma ciò farà crescere la pressione su quei milioni di americani che dipendono dai sussidi governativi, nonché mostrerà al mondo la lacerazione negli Usa e porterà un nuovo duro colpo alla credibilità del paese, mettendo fine alla fiducia che restava nella potenza leader nel mondo.

Fed perde controllo Il secondo aspetto riguarderà la perdita di controllo sui tassi di interesse dei titoli statunitensi, in quanto secondo questi analisti continueranno ad essere in tensione nonostante i massicci acquisti di T-bonds Usa effettuati dalla Fed e ciò sarebbe confermato dal fatto che l’aumento dei tassi non è più solo una questione legata alle voci di riduzione del Qe.

In ogni caso, il quantitative easing non è di alcun aiuto all’economia reale, perché supporterebbe soltanto la formazione di bolle nei mercati finanziari ed immobiliari. Nell’operato della Fed vi sarebbe, solo una questione d’immagine, da salvaguardare, per il momento, mascherando le scelte inerenti al famigerato ‘tapering’ come mera conseguenza di un cosiddetto consolidamento dell’economia. Nella realtà invece non avrebbe possibilità di scelta e la pericolosa crescita nelle dimensioni del suo bilancio, diffonderà l’opinione che ora, la cura sia peggiore della malattia, perché rimanda il confronto con la realtà e quindi lo scoppio delle suddette bolle.

Altri fallimenti Usa Infine non solo i titoli di Stato Usa saranno in caduta libera ma in seguito al fallimento della città di Detroit, anche il mercato dei Munibond (Obbligazioni Municipali statunitensi) sarà estremamente teso e porterà inevitabilmente ad altri significativi fallimenti, nonché nel report si profetizza nell’isola di Puerto Rico una tra le prossime vittime del mercato, in quanto questo paese sembra già alle prese con tassi d’interesse insostenibili. Una situazione che ricorderà l’incidente di Cipro, eccetto che per la popolazione (tre volte più grande) e perché non sta accadendo in Europa ma nella sfera d’influenza americana (avendo i portoricani votato a favore della possibilità di diventare il 51º stato Usa). Lo scenario In breve e sempre secondo la visione molto fuori dal coro di Leap/E2020, tutto ciò condurrà direttamente verso l’inevitabile deterioramento dell’influenza degli Stati Uniti a livello globale e nei prossimi mesi la politica degli Usa sarà la prima delle tre scintille in grado di accendere la miccia collegata alla polveriera dell’economia mondiale.

Per fine 2013 e come nel 2008, saranno presenti tutti gli ingredienti necessari per un nuovo crollo del mercato finanziario americano ed in un’economia che non ha ancora completamente tagliato il cordone ombelicale con lo zio Sam, vi saranno ovvie ripercussioni a livello globale.