GDF SUEZ 13.3 x 8.1%
Gaz de France Suez è una delle maggiori utility europee. Valutazioni sacrificate con forte supporto del dividend yield (dividend policy di almeno 1,5 euro per azione all’anno) sono i capisaldi dell’investment case del titolo, su cui sembra essere migliorato il momentum dopo una prima parte del 2013 in cui il mercato ha scontato il profit warning di fine 2012. Catalyst di breve periodo sono rappresentati dalle dismissioni che il gruppo ha in programma entro fine 2014 (ancora 8 mld da portare a termine sugli 11 mld previsti dal programma). Positivi e meglio delle attese i risultati del primo semestre, chiuso con 7,6 mld di Ebitda, utili invariati a 2,4 mld e un calo del debito netto di oltre 4 mld a 32,2 mld, a cui si unisce la ulteriore conferma della dividend policy fissata dal management.
REPSOL 11.4 x 5.3% Medium cap petrolifera spagnola con interessi in Spagna e Sudamerica (Brasile soprattutto). Risultati 3Q13 sostanzialmente in linea con le attese (Ebit adjusted -33% a 840 mln), con il miss della divisione Produzione controbilanciato dalla divisione Downstream. L’azionista Caixa, che detiene il 12% di Repsol, ha emesso un bond convertibile con sottostante il 2,5% di azioni Repsol. L’update del business plan 2016 ha configurato un target di crescita della produzione di idrocarburi del 7% annuo, con obiettivo 500 mila barili al giorno, e una generazione di cassa complessiva compresa tra 8,1 mld e 8,6 mld di euro, a cui si aggiungono 4-4,5 mld di euro di disinvestimenti. Repsol incorpora un upside interessante anche con lo scenario peggiore sulla questione Ypf, cioè nessun indennizzo economico per Repsol. Le cessioni di asset con conseguente rafforzamento patrimoniale hanno anche ridotto il profilo di rischio del titolo, che mantiene inoltre l’appeal legato allo sfruttamento dei giacimenti offshore brasiliani.
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