La Grecia torna a fare paura ai mercati, con lo spread che sale oltre quota 130. In un clima così incerto ecco le azioni europee che secondo gli analisti di Société Générale meritano di essere vendute
1) Bnp Paribas . Alla banca francese, che capitalizza 69 miliardi di euro, è stato assegnato il target price di 52 euro, del 6% inferiore alle quotazioni attuali, confermando il giudizio negativo. Nonostante il forte aumento dei ricavi della divisione corporate and investment banking le prospettive degli altri business sono incerte. Inoltre capitale e leva finanziaria sono inferiori alla media, mentre i costi potrebbero crescere ancora. Il rote (redditività del capitale tangibile) è stimato in calo dal 9,3% del 2014 al 9% nel 2015 per salire al 9,7% nel prossimo anno, mentre il dividend yield 2015 è intorno al 4%. Il titolo tratta 11 volte l’utile netto 2015 e 9,4 quello del 2016.
2) Brunello Cucinelli . Prezzo obiettivo di 15 euro (-11%) per l’azienda, che finora ha basato il suo successo sulla crescita a doppia cifra dei ricavi nel lungo termine e sul miglioramento dei margini nel tempo. Questi due pilastri si sono tuttavia indeboliti dopo le dichiarazioni del management sul preoccupante aumento dei costi. Il segmento ready to wear in cui è focalizzata è inoltre meno redditizio di altre categorie (pelletteria, accessori, ecc) e il fatturato non potrà toccare quota 1 miliardo di euro prima del 2025, limitando il leverage operativo. Il titolo, che capitalizza 1,1 miliardi di euro, viene scambiato con un multiplo di 32 sull’utile dell’esercizio 2015 e 28,5 sul 2016, mentre il rendimento della cedola è inferiore all’unità.
3) Royal Bank of Scotland. Il target price è stato tagliato da 360 e 330 pence, dopo aver rivisto al ribasso le stime sull’utile dal 2015 al 2017. Il gruppo bancario è impegnato in un progetto ambizioso per semplificare e dimezzare la struttura. La volontà di trasformarsi in un istituto retail e commerciale focalizzato in Uk è attraente , ma per arrivare a questo scopo la profittabilità sarà sotto pressione perché i ricavi si riducono più velocemente dei costi o del capitale. Guardando ai multipli borsistici, il titolo (39 miliardi di sterline di capitalizzazione) tratta 12 volte l’utile 2015 a 13 quello del 2016.
4) ABB. Prezzo obiettivo di 18 franchi (-9,5%) per il leader elvetico dell’automazione (46,7 miliardi di franchi di capitalizzazione) con rating sell, perché la solida crescita degli ordinativi evidenziata nel primo trimestre (+15% su base confrontabile) potrebbe avere vita breve. In particolare i grandi ordinativi dei settori petrolifero e gas offshore difficilmente si ripeteranno. Il basso prezzo del greggio ha già inciso negativamente sugli investimenti dei comparti oil & gas, mentre le utility sono molto prudenti e il mercato delle costruzioni è più debole in Cina. Il titolo tratta 17,7 volte l’utile 2015 e 15,3 quello del 2016, mentre il dividend yield è intorno al 3%.
5) Hermes Intl. Giudizio negativo sul gigante francese del lusso, perché il profilo di crescita superiore alla media è completamento scontato nelle quotazioni attuali. Il trend delle vendite è in rallentamento (+8%), le possibilità di espansione dei margini sono limitate, il rapporto investimenti/ricavi è superiore ai competitor (6% contro 5,5%) e il tasso di imposizione fiscale è elevato (33% verso 28%). Il target price del titolo, che capitalizza 35,5 miliardi di euro, è 285 euro, del 15% inferiore ai prezzi recenti, mentre il dividend yield è basso (1%). Il p/e scende da 35 nel 2015 a 30,2 nel 2016.