Telecom Italia perde l’1,3% a 1,1730 euro, mentre l’azione risparmio guadagna il 5% a 1,0350 euro.
I prezzi si allineano alle condizioni proposte per la conversione (risparmio 1,13 euro sommando il conguaglio).
Ieri sera la società ha comunicato i dati del trimestre e la proposta di conversione delle azioni risparmio in ordinarie. Le assemblee che dovranno pronunciarsi sull’operazione, sono state convocate per il 15 dicembre (azionisti ordinari) e per il 17 dicembre (risparmio).
I ricavi, comprensivi delle attività brasiliane, sono scesi a 4,78 miliardi da 5,42 miliardi, più del previsto. I ricavi domestici hanno registrato un calo dell’1,4% a 3,75 miliardi, in linea on le aspettative.
Meglio del previsto i ricavi delle attività nel mobile, saliti dell’1,5% anno su anno a 1,30 miliardi: attese a 1,28 miliardi.
L’Ebitda del trimestre, solo dell’Italia, scende del 6,5% anno su anno a 1,67 miliardi, il consensus era a 1,69 miliardi.
A fine settembre il debito è 26,80 miliardi di euro, in linea con le aspettative.
La società ha anche annunciato che il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all’Assemblea dei soci una proposta di conversione facoltativa e obbligatoria delle azioni di risparmio in azioni ordinarie secondo i seguente schema.
Ai possessori di azioni di risparmio viene offerta la facoltà di convertire in azioni ordinarie Telecom Italia, sulla base di un rapporto di conversione pari a 1 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio detenuta, con pagamento di un conguaglio di 9,5 centesimi di Euro per ciascuna azione (“Conversione Facoltativa”).
Ieri l’azione ordinaria ha chiuso a 1,1940 euro, l’azione risparmio ha chiuso a 0,98 euro. La differenza di prezzo è pari a 21,4 centesimi di Euro.
Conversione obbligatoria delle azioni di risparmio in circolazione al termine del periodo per l’esercizio della Conversione Facoltativa in azioni ordinarie Telecom Italia S.p.A., sulla base di un rapporto di conversione pari a 0,87 azione ordinaria per ciascuna azione di risparmio, senza pagamento di alcun conguaglio.
Già da quest’anno in caso di via libera dell’assemblea, le azioni di risparmio non beneficeranno per l’esercizio 2015 dei privilegi patrimoniali oggi previsti in Statuto.
Per i soci risparmio che non intendono diventare soci ordinari, c’è la possibilità di aderire al diritto di recesso al prezzo di 0,92 euro. Il limite massimo per esercitare il recesso è 100 milioni di euro.
Ammesso che la conversione avvenga nella forma dell’adesione volontaria, Telecom Italia incasserà 572 milioni di euro, in più ci sono i risparmi che derivano dal venir meno del trattamento privilegiato, in termini di dividendo, di cui godono le azioni risparmio.
Devi accedere per postare un commento.