La decisione della Federal Reserve di rinviare l’inizio del tapering ha accelerato il recupero delle valute emergenti, principalmente contro dollaro. A nostro avviso la recente ripresa rappresenta una buona occasione per uscire da divise i cui fondamentali restano fragili, come lira turca e rand sudafricano, in favore di valute come real brasiliano o rublo che al contrario appaiono più solide.
BRASILE
Nonostante gli ultimi dati macroeconomici deboli la valuta brasiliana ha alle spalle una Banca Centrale generalmente pronta ad intervenire per supportare il deprezzamento della valuta, con una credibilità più consolidata negli anni e con ampie disponibilità di riserve valutarie (pari a 375 miliardi US$). L’orientamento espansivo della politica fiscale dell’amministrazione Roussef unitamente alla necessità di riportare sotto controllo le pressioni inflazionistiche dovrebbero incentivare la Banca Centrale a continuare le politiche monetarie restrittive.
Infine l’andamento dell’USD/BRL diverge enormemente dal differenziale dei tassi dei tassi swap a 2 anni di Brasile e Stati Uniti ed il carry offerto dalla valuta risulta elevato rispetto alla maggior parte delle valute emergenti. Per agevolare l’afflusso di capitali dall’estero il 4 giugno è stata anche rimossa la tassa IOF (Tax of fixed income non-resident inflows) sugli acquisti di prodotti di reddito fisso da parte dei non residenti.
RUBLO
La crescita economica russa, pur continuando a sorprendere negativamente, a causa della debolezza della domanda domestica, dovrebbe migliorare verso la fine dell’anno se il ciclo economico mondiale conferma il trend di accelerazione. Il Paese non registra significativi squilibri nei rapporti con l’estero, con la bilancia delle partite correnti strutturalmente in surplus; inoltre i conti pubblici rimangono sotto controllo con la politica fiscale ancora restrittiva.
Nonostante l’inflazione sia recentemente diminuita dal 7,4% di maggio al 6,5%, l’orientamento della politica monetaria sotto la nuova Governatrice della Banca Centrale sembra più restrittivo, essendo focalizzato sulle aspettative di inflazione ancora elevate e sul raggiungimento del target di inflazione del 4,5% +/-1,5% nel 2014. Anche se il rublo soffre per il persistente deflusso di capitali verso l’estero, il surplus delle partite correnti, le elevate riserve valutarie della Banca Centrale ed il suo attivismo sul mercato valutario hanno permesso di contenere le perdite della valuta russa, che riteniamo essere interessante agli attuali livelli.
Il quarto trimestre, inoltre, è stagionalmente il migliore per la bilancia delle partite correnti ed il rublo appare sottovalutato sulla base della storica correlazione con il prezzo del petrolio.