Ok il titolo è provocatorio, e faccio subito outing: io penso che il piano che prevede la creazione di una Bad Bank Italiana che si accolli il grosso delle sofferenze delle banche italiane (180-185 miliardi di euro) e magari anche degli incagli (in totale con le sofferenze superiamo i 300 miliardi di euro) di per se è una buona idea. Come ovvio però tutto dipenderà da come questa Bad Bank verrà creata e soprattutto a quale prezzo verranno comprati dalla Bad Bank sia i crediti che gli incagli.
Il meccanismo della Bad Bank a linee generali è questo:
- Viene creata una banca il cui scopo è comprare crediti in soffernza, per gestirli e dunque ottenere almeno una parte del “dovuto” dai debitori. Dovrebbe essere una struttura altamente specializzata composta da professionisti che si dedicano unicamente a questo scopo.
- Il capitale della Bad Bank dovrà per forza essere misto, al massimo lo Stato potrà intervenire direttamente (salvo deroghe europee) con il 49% il resto lo dovranno mettere le banche stesse, forse anche Banca d’Italia e CDP (dipende appunto dai dettagli dell’operazione)
- Sulla base del capitale raccolto (Stato, para-Stato, banche) la BAD BANK emette delle obbligazioni che DOVRANNO AVERE garanzia dello Statoper ottenere il denaro necessario per comprare i crediti in sofferenza e forse anche gli incagli delle banche.
- Il rischio della Bad Bank è quello di incorrere in forti perdite per avere acquistato crediti ad un prezzo più alto rispetto a quanto poi la Bad Bank stessa riuscirà ad ottenere dai debitori attraverso l’attività di gestione (oltre al fatto che la Bad Bank avrà essa stessa dei costi di gestione che si spera siano per una volta “decenti” pur essendo un ente sostanzialmente pubblico)
Questo a grandi linee.
Oltre a vedere se e quanto alla fine (parliamo di un 5-10 anni almeno, sperando che la Bad Bank non si trasformi nell’ennesimo ente inutile ricicla politici trombati di durata secolare) il settore pubblico andrà a perderci, guadagnarci o fare sostanzialmente pari e patta ci sono due problemi:
- E’ incerto il fatto che l’Unione Europea non bolli l’operazione come “aiuto di Stato” e la bocci. La mia opinione è che l’operazione potrebbe passare al patto che l’Italia porti in Europa lo “scalpo” delle banche popolari.
- Le obbligazioni con garanzia statale emesse dalla Bad Bank dovrebbero essere di fatto contate come Debito Pubblico, si calcola che alla fine lo Stato Italiano dovrebbe tirare fuori tra i 15 e i 30 miliardi di euro fra capitale della Bad Bank e garanzie sulle obbligazioni emesse, ovvero dall’1% al 2% del PIL. Numeri che non si conciliano con il Patto di Stabilità. Anche in questo caso e visti alcuni precedenti (e anche il noto ascendente del sistema bancario sull’Unione Europea) penso che l’operazione potrebbe passare.
Sono sicuro che l’ennesimo salvataggio delle “banche” con soldi pubblici piacerà a pochi, tuttavia io penso che se non si procede anche con questa operazione allora il QE Europeo sarà del tutto inutile per agevolare una migliore trasmissione del credito a società e privati.
Devo però fare notare che il QE Europeo e insieme la creazione di questa Bad Bank sistemano la trasmissione SOLO DAL LATO DELL’OFFERTA.
Il problema italiano è anche che manca la domanda, ovvero:
Per il combinato disposto di pressione fiscale (e dunque di inefficienza, corruzione e spesa pubblica), di pressione burocratica e di una giustizia civile da terzo mondo, a prescindere dall’accesso al credito, oggi in Italia non è possibile costruire un Business Plan che sta realmente in piedi e che dunque è finanziabile.
Faccio un esempio semplice, lo stesso mercato immobiliare non potrà ripartire se non verrà tagliata drasticamente la pressione fiscale complessiva sugli immobili e la gabbia burocratica per nuove costruzioni e ristrutturazioni e locazioni (potere buttare realmente fuori con la forza pubblica gli inquilini morosi in 60 giorni aiuterebbe, per dire) , oggi un immobile è una maledizione e non un patrimonio in capo alle famiglie, a qualsiasi livello dei tassi e a qualsiasi allentamento delle condizioni di credito il mercato non ripartirà per semplice mancanza di domanda.
Lo stesso vale per chi ha una idea e vuole fare impresa. Indebitarsi a queste regole fiscali e burocratiche è sostanzialmente un suicidio a meno che non ci si trovi in particolarissime e rare condizioni.
Da Rischio calcolato
Devi accedere per postare un commento.