Nel 2009, durante la Presidenza Aiaf -Associazione Italiana Analisti Finanziari- di Gregorio De Felice, un gruppo coordinato da Alfonso Scarano, ha realizzato il “Position paper Aiaf”. Vista l’attualità delle proposte continuiamo a pubblicare i singoli punti.E’ necessario accrescere il grado di presidio da parte delle Autorità di vigilanza sulle attività dei fondi hedge internazionali. L’ammontare complessivo del controvalore gestito dai fondi hedge è significativamente cresciuto negli ultimi anni: in base a stime del McKinsey Global Institute (The New Power Brokers, Luglio 2008), il valore delle attività sarebbe triplicato a partire dal 2000, raggiungendo 1,9 trilioni di dollari a fine 2007. Il Global Financial Stability Report diffuso dal Fondo Monetario Internazionale nell’ottobre 2008 segnala che, a partire dalla metà del 2007, si sarebbero registrati, tra i soli fondi hedge fixed-income, ben 31 casi di fallimento, per un attivo complessivo di 97 miliardi di dollari. Dal momento che le tecniche di investimento di questi fondi possono basarsi anche su strategie complesse – in grado di esercitare effetti amplificati sull’andamento e sulla volatilità dei mercati – è opportuno che la loro attività sia sottoposta ad un maggior grado di controllo da parte degli Organi di Vigilanza internazionali, quantomeno tramite una informativa periodica al mercato circa l’effetto di leva utilizzato. Una proposta di legge recentemente avanzata negli Stati Uniti (Hedge Funds Transparency Act, proponenti i senatori Levin e Grassley) prevede l’introduzione di un obbligo di registrazione dei fondi hedge presso la Security Exchange Commission – unitamente a prescrizioni in tema di disclosure, di adeguamento agli standard contabili della Commissione e di cooperazione alle indagini dalla stessa promosse. Sotto il profilo regolamentare e della vigilanza, l’Italia si pone all’avanguardia rispetto ai paesi anglosassoni: l’industria domestica degli hedge funds di diritto italiano è sottoposta infatti ad un elevato grado di controllo da parte delle Autorità di Vigilanza. Tale esempio andrebbe seguito nei paesi anglosassoni.Puoi fare il download del documento al seguente indirizzo: http://www.aiaf.it:8080/pdf/associazione/positionpapers/2009_PP_03_AIAF_Position_paper.pdf