Profumo di doppia morale

OB-KC521 unicre D 20100921064446Alla notizia del rinvio a giudizio per una presunta evasione da 250 milioni di euro, risalente al periodo in cui era AD di Unicredit, Alessandro Profumo si è dichiarato, come di prammatica, sereno, fiducioso nell’operato della magistratura e certo della correttezza del suo operato.

E’ probabile che abbia ragione, visto che lo Stato italiano perde quasi due terzi dei contenziosi e che i magistrati alzano grandi polveroni sui giornali, fanno sgommare la finanza nell’ora dei telegiornali, poi non se ne sa più nulla, le inchieste vengono inghiottite dal nulla e i condannati eccellenti si contano sulle dita di una mano.

L’unico dato certo è che lo Stato è stato condannato a pagare 800 mln di euro per errori giudiziari, che ovviamente non paga, come non paga i fornitori. Non diremo che è usuraio, ma sicuramente baro.

Il punto in oggetto è però il fatto che se sei indagato e non sei di sinistra, tutti si affannano a volere le tue dimissioni, a richiederti di essere come la moglie di Cesare, mentre se sei di sinistra, ti fanno presidente di Mps, o come Mussari, presidente dell’Abi, perché, ovviamente, un rinvio a giudizio non è una condanna.

Ovvio, però solo se lo dice la Bindi. Così è normale che i reati fiscali se colorati di rosso, divengano bagatelle, come è accaduto per la famiglia Menarini, una volta entrati in Mps, erano candidi come dopo l’uscita dal confessionale.

Siamo certi che la stessa cosa accadrà a Carlo De Benedetti, tessera numero 1 del Pd, che deve pagare 200 mln di imposte non versate. Siamo certi che vincerà i suoi ricorsi, però nessuno gli rimprovera nulla, anzi siamo sicuri che Fassino gli avrà telefonato, chiedendogli ansioso: “abbiamo un giornale?”.

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