Politiche monetarie europee

ltroNella riunione di settembre la BCE ha lasciato invariati i tassi di interesse e non ha apportato modifiche alle guidance di politica monetaria, deludendo le attese degli investitori che si aspettavano un intervento più forte per ancorare più saldamente la parte breve della curva.

Politiche monetarie europee.

L’Istituto di Francoforte rimane cauto sulla ripresa economica europea e, pur riconoscendo i recenti segnali di miglioramento, ha lasciato praticamente invariate le previsioni sulla crescita del 2013 e 2014. Rispetto allo scorso mese Draghi ha posto l’accento sulle conseguenze che la graduale diminuzione dell’eccesso di liquidità potrebbe avere sul mercato monetario, affermando che pur non ritenendo il livello attuale delle riserve preoccupante la BCE è pronta ad intervenire.

Attualmente l’eccesso di liquidità è pari a circa 250 miliardi di euro e secondo Draghi il livello di guardia è tra i 100 e i 200 miliardi. Una sensibile diminuzione della liquidità nel sistema dovrebbe favorire l’aumento della volatilità dei tassi overnight che dovrebbero convergere verso il tasso ufficiale di rifinanziamento.

Proprio per frenare questa dinamica, appare altamente probabile che la BCE possa introdurre entro la fine dell’anno un nuovo LTRO a due anni.

Il provvedimento inoltre faciliterebbe il rifinanziamento delle banche in vista degli stress test dell’EBA programmati nel primo semestre 2014.

Anche la Bank of England si è limitata a confermare le guidance di tassi bassi per lungo periodo di tempo, ma la sua capacità di contenere le pressioni al rialzo sui tassi appare più limitata rispetto a quella della BCE, sia perché il flusso di dati macroeconomici punta ad una forte accelerazione dell’economia britannica nel secondo semestre, sia perché la struttura delle guidance implica una maggiore incertezza sulla tempistica del primo rialzo dei tassi, che il mercato infatti sconta nel 2015 rispetto al 2016 della BOE.