Uno studio suggerisce che alcuni gestori di portafoglio sono troppo fiduciosi nelle azioni dei loro paesi, a scapito delle performance del loro fondo. Per esempio, la Spagna è una delle piazze in cui i gestori di fondi locali tendono ad essere rialzisti
di Derek Horstmeyer
In teoria, un fondo azionario mondiale o globale dovrebbe essere più o meno lo stesso, indipendentemente dal paese da cui si investe. Un fondo mondiale gestito in Germania, per esempio, dovrebbe essere quasi lo stesso di un fondo mondiale gestito negli Stati Uniti, perché entrambi hanno lo stesso obiettivo: seguire il mercato azionario globale ponderato in base alla capitalizzazione, a differenza delle molte varietà di fondi internazionali che hanno approcci più mirati.
Ma quando si indaga sulle partecipazioni di diversi gestori di fondi in tutto il mondo, emerge un quadro molto diverso. Alcuni gestori di fondi, come quelli del Regno Unito, tendono a sovrappesare il loro paese o la loro regione quando costruiscono fondi azionari globali per gli investitori del loro paese. Altri, come quelli statunitensi, tendono a fare il contratrio, cioè a sottopesare la loro area di origine.
Che cosa significa questo per i rendimenti di quei fondi? In base ai rendimenti dell’ultimo decennio, è emerso che il più delle volte, il gestore del fondo che sottopesa il paese o la regione d’origine ha performato meglio del il gestore che invece ha dato un peso superiore al proprio mercato nazionale.
La ricerca
Per indagare questo tema, con il docente dell’Università di Richmond Ardavan Mobasheri e due assistenti ricercatori (Kendra MacBruce e Sasha Mironova) abbiamo esaminato le partecipazioni di tutti i fondi azionari globali emessi nella loro valuta di origine da 16 paesi diversi.
Per determinare se un gestore di fondi sia sovrappeso o sottopeso rispetto al suo paese o regione, abbiamo confrontato le sue partecipazioni con le ponderazioni dell’indice globale MSCI ACWI. Per esempio, l’indice ha un peso del 61,3% in azioni statunitensi. Se un gestore di fondi globali con sede negli Stati Uniti alloca il 62,3% di un portafoglio a società statunitensi, significa che è sovrappeso di 1 punto percentuale in azioni statunitensi; se invece pesa il 60,3% del portafoglio con società Usa, ciò implica un punto percentuale in meno.
Più tori in Spagna
Che cosa è emerso da questa elaborazione? I gestori di fondi in Spagna, Germania e Regno Unito, tra gli altri, tendono ad essere rialzisti sulle prospettive del proprio paese o regione. Per esempio, la ponderazione mediana dell’eurozona tra i gestori di fondi in Spagna è del 20,88%, mentre l’MSCI ACWI ha un peso del 13,1% nella zona. Questa differenza di 7,78 punti percentuali è la maggiore sovraponderazione mediana da parte di qualsiasi gestore nel proprio paese o area.
I gestori di fondi in Francia, Belgio e Stati Uniti, tra gli altri, tendono invece a sottopesare il loro paese o regione. Questa sottoponderazione di solito ha pagato meglio della sovraponderazione. I fondi nei paesi con le tre allocazioni più basse sul loro paese o regione di origine hanno prodotto negli ultimi 10 anni rendimenti medi del 13,63% (Francia), 12,24% (Belgio) e 11,40% (Stati Uniti). Al contrario, i fondi nei paesi con le tre maggiori allocazioni verso il loro paese o regione di origine hanno prodotto rendimenti medi del 9,16% (Spagna), 9,93% (Germania) e 11,38% (Regno Unito).
Per gli investitori, dunque, il prestare attenzione a quali gestori di fondi sono troppo fiduciosi nelle prospettive future del paese d’origine potrebbe far salire il rendimento del proprio portafoglio. E in ogni caso, una ponderazione più neutrale fornirebbe una maggiore diversificazione.
Horstmeyer è professore di finanza alla George Mason University’s Business School di Fairfax
Da Milano Finanza
Devi accedere per postare un commento.