Dopo sei trimestri di crescita ininterrotta, nel 2014 il pil della Gran Bretagna salirà di oltre il 3%, contro lo 0,2% di quello italiano e poco dipende dall’essere fuori dall’euro, mentre molto è effetto della flessibilità del mercato del lavoro, della deregulation amministrativa e dei tagli alla spesa pubblica. Sono le stesse ragioni che faranno crescere la Spagna, dentro l’euro dell’1,2%. Nel contempo si è provveduto a tagliare le tasse sulle imprese e sui brevetti, richiamando corposi investimenti dall’estero. Non a caso l’ex Lottomatica, dopo l’ultima grande acquisizione negli Usa ha scelto di lasciare Milano, per domiciliarsi a Londra. Ora anche in Italia sono previste la riforma del lavoro e della P.A, ma vedranno la luce più avanti e non si sa come saranno. Inoltre il taglio alla spesa previsto da Cottarelli, non è neppure iniziato o procede a piccoli passi. Un esempio: il Quirinale, cioè la Presidenza della Repubblica, ha tagliato le sue spese di 4 mln di euro, portando i tagli complessivi a 16 milioni per quadriennio 2014-2017, su una spesa di 224 milioni, come si vede briciole e con questo passo dovremmo tagliare 17 miliardi. Auguri! Nel frattempo il premier twitta con Nibali, prova la nuova jeep, imperversa in tv, additando un luminoso futuro. Certo con le sue continue comparsate, comprese le sagre dell’uva e più avanti della castagna, vincerà le elezioni, ma dubitiamo aiuti la crescita. Il coraggio non è vendere sogni, ma solide realtà, come ricorda una nota pubblicità.
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