Obbligazioni Governative
I rendimenti dei titoli governativi dei paesi sviluppati percepiti come sicuri continuano a diminuire, grazie al flight-to-quality degli investitori e al calo dell’inflazione. Minori aspettative di crescita hanno spinto i rendimenti reali in Usa e UK in territorio negativo; inoltre, la performance del debito sovrano europeo rimane fortemente connessa agli sviluppi politici all’interno della regione.
Le principali Banche Centrali, come Fed e BoE, manterranno una politica accomodante per un periodo prolungato. La Fed ha annunciato l’intenzione di mantenere il costo del denaro invariato fino al 2013: questo dovrebbe sostenere la parte breve della curva dei rendimenti Usa.
Prudenza sui governativi tedeschi,molto saliti, a causa di una possibile convergenza fiscale dei paesi dell’Unione Europea, il cui conto non può che gravare sui tedeschi. Non è prevedibile, al momento, la scomparsa dell’Euro, che farebbe della Germania la nuova Svizzera.
Obbligazioni societarie Investment Grade
Ancora positive le obbligazioni Investment Grade americane, particolarmente redditizie le bancarie
La necessità di ulteriore funding delle banche europee resta un elemento decisivo
per molte società del Vecchio Continente, in particolare quelle a piccola e media capitalizzazione.
Anche se la Bce ha recentemente annunciato un programma di liquidità
illimitata destinato alle banche attraverso prestiti a 3 anni, per allentare le pressioni
sulla liquidità.
Obbligazioni a rischio elevato (high yield)
Nonostante il restringimento degli spread negli ultimi mesi, le valutazioni dei titoli
High Yield restano ancora interessanti.
Meglio le obbligazioni ad alto rendimento Usa, poiché le società che emettono titoli High Yield non hanno un’elevata necessità di rifinanziamento nel breve termine. Meno positivo l’ High Yield europeo, a causa dei rischi politici e di rifinanziamento delle banche.
Obbligazioni Indicizzate
Le attese sull’inflazione sono dipendenti da una parte dalla debole crescita economica globale e dall’altra dalle condizioni monetarie accomodanti della Banche Centrali.
E’ pertanto prevedibile una discesa del tasso d’inflazione nel 2012, grazie anche al calo dei prezzi delle materie prime. Restano comunque un investimento interessante, perché difendono il capitale e poi perché il rallentamento della crescita, spingerà i paesi sviluppati a politiche di QE e gli emergenti a tagliare il costo del denaro. Manovre entrambe inflattive. Inoltre in paesi come l’Italia l’inflazione è alimentata dalle inefficienze dei mercati, dalle corporazioni, dall’aumento delle tasse, compresa l’Iva.
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