Considerando che è opportuna una differenziazione valutaria del portafoglio, pari ad almeno un 20% e che gli investimenti sui paesi emergenti presentano un rischio di cambio elevato, anche se tra rendimenti maggiori,iIl dollaro neozelandese potrebbe essere una discreta soluzione. Soprattutto se si investe in emittenti sovranazionali a tripla A e tassazione al 12%. La valuta neozelandese presenta al momento una oscillazione minore, anche se per converso ha minori possibilità di rivalutazione, rispetto a quella australiana, in particolare se ripartisse l’economia del dragone cinese.
INTL BK Recon & Develop NZIBDDT007C6 26/02/19 R.L. 3.75% AAA
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