La Banca Centrale Europea ha esteso la gamma dei collaterali accettati nelle operazioni di finanziamento agli istituti di credito europei. Gli asset con Rating A saranno accettati con haircut (taglio di capelli inteso come taglio in conto capitale) del 16%, quelli inferiori fino al 32%.
I Rmbs e gli Abs garantiti da mutui, credito al consumo e leasing auto, saranno accettati con un taglio del 26%.
La BCE, nell’impasse delle politica europea, si conferma quale ultimo baluardo contro il crollo dell’eurozona.
Il passo del Presidente Mario Draghi arriva a poche ore dalla richiesta di aiuto della Spagna per sostenere le sue banche in difficoltà a causa del crollo del mercato immobiliare. L’allentamento riguarda i Mortgage Baked Securities, cioè obbligazioni sintetiche con sottostante i mutui immobiliari, attualmente considerati alla stregua di “titoli spazzatura” (junk bond) dalle agenzie di rating internazionali. Altra importantissima mossa attesa, è la prossima introduzione di un sistema di rating proprio, che toglierebbe l’immenso potere delle agenzie private di rating di poter affossare un paese con un semplice report.
Draghi era già intervenuto a favore degli istituti di credito europei con i LTRO, operazione di finanziamento per 1.000 miliardi di euro a tre anni al tasso dell’1%. Le banche avevano usato questi denari per acquistare sul mercato le loro obbligazioni in scadenza e quotare sotto la pari, anche diversi punti percentuali, marginando la differenza del costo di rimborso. Hanno altresì acquistato titoli del debito pubblico del proprio paese, per compensare il sell off che veniva dagli investitori internazionali, in seguito all’acuirsi della crisi dei paesi periferici della zona euro.
Ora, con questa decisiva mossa, la BCE punta ad alleggerire i bilanci delle banche degli asset tossici, esattamente come ha fatto la FED Usa dopo la crisi del 2008, causata dalla bolla speculativa immobiliare. Ci aspettiamo, a questo punto, un allungamento dei tempi di rimborso del prossimo LTRO, perché con un finanziamento a tre anni non si può fare credito a lungo. Se i prossimo LTRO avranno scadenza superiore ai 10 anni, sarà possibile per le banche tornare a finanziare le imprese e le famiglie e la crisi di liquidità causata dall’interbancario fermo, andrà a scemare.
Il nuovo presidente della BCE, contrariamente al suo predecessore francese che non intervenì sui tassi con la conseguenza di aggravare la crisi finanziaria, si dimostra ancora una volta l’unico paladino dell’Europa.
C’è da dire che anche questa volta, la Bundesbank critica la scelta di Draghi, ma oramai si tratta di prassi consolidata da parte dei tedeschi. Ricordiamo sia Axel Weber che Jurgen Stark, tutti e due membri del direttivo della BCE, dimessisi tutti e due dopo aver montato la stessa protesta, ma in tempi diversi, contro l’acquisto di titoli pubblici da parte dell’istituto bancario centrale.
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