Per Wall Street la fase Orso arriverà presto, ma non prima aver toccato nuovi record. Ne è convinto Mike Wilson, analista di Morgan Stanley che, in un’intervista alla Cnbc, ha detto si aspettarsi che lo S&P 500 raggiunga il record di 2.700 punti a inizio anno, ovvero 200 punti oltre i livelli attuali. Per poi, a metà del 2018, ritornare a scendere, con un deprezzamento atteso intorno al 20%.
Una correzione di questa ampiezza – dice l’esperto – è normale per un mercato toro che dura ormai da otto anni. Un declino del 20% da 2.700 punti significa che lo S&P 500 raggiungerà quota 2.250 punti. In ogni caso, il target 2.700 rappresenta un incremento del 300% da marzo 2009, ovvero dal picco dell’ultima crisi finanziaria.
A sostenere la nuova ondata di rialzi, secondo Wilson, saranno soprattutto i risultati di bilancio relativi al terzo trimestre, che dovrebbero confermare una fase di espansione degli utili anche la riforma fiscale di Donald Trump, i cui primi dettagli sono emersi ieri durante un comizio del presidente Usa nell’Indiana. A questo proposito, l’analista ha detto:
“questo creerà euforia solo nelle prossime due settimane, ma non è escluso che dopo un paio di settimane ci sia l’inevitabile delusione”.
Per lo strategist di Morgan Stanley, lo S&P 500 riuscirà a toccare il target di 2.700 all’inizio del 2018, soprattutto se la riforma fiscale sarà approvata.
“Dopo il raggiungimento dell’obiettivo, l’inizio del mercato orso potrebbe verificarsi in qualsiasi momento”.
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