L’impatto del crollo del greggio si è fatto sentire sui bilanci delle compagnie petrolifere. Chi comprare e chi vendere? Ecco l’opinione degli analisti di Morgan Stanley con i relativi target price. Rendimenti delle cedole superiori al 5,5%.
1) BP. Giudizio negativo (underweight) per il colosso, che capitalizza 94,3 miliardi di dollari a fronte di un valore d’impresa di 118,6. Il target price è 430 penc, dopo essere stato ribassato il 31 agosto. Il potenziale di rialzo è del 28%, che nello scenario ottimista arriva al 45% (485 pence). Rispetto ai concorrenti ha un numero minore di nuovi progetti upstream che iniziano quest’anno o nel prossimo. Il titolo, che tratta 22,7 volte l’utile 2015 e 27,8 quello del 2016, offre un attraente dividend yield (7,8%) in entrambi gli esercizi.
2) Eni . Rating neutrale (equalweight) per la compagnia italiana, alla quale è stato assegnato un prezzo obiettivo di 15,5 euro che lascia un margine di rialzo del 6%. Il target price è stato incrementato il mese scorso grazie alle favorevoli prospettive nella ristrutturazione del downstream. Nell’ipotesi bullish è 17,50 euro (+19%). Il titolo viene scambiato 50,4 volte l’utile 2015 e 63,2 quello del 2016, mentre il rendimento della cedola è 5,5% in entrambi gli esercizi (dividendo stimato 0,80 euro).
3) Chevron. Le prospettive a lungo termine sono favorevoli ma non quelle di breve periodo per il titolo, che merita un prezzo obiettivo di 95 dollari (+27%) che nello scenario ottimista sale a 120 (+60%) con rating equalweight. La capitalizzazione è 141,3 miliardi di dollari a fronte di un valore d’impresa di 162. Il dividend yield è 5,7% in entrambi gli esercizi (cedola stimata rispettivamente 4,29 e 4,30 dollari). Il p/e scende da 19,5 a 13,6.
4) OMV. Prezzo obiettivo di 24,7 euro (+14%) per il gruppo austriaco, che ha adottato una serie di misure per far fronte al calo del greggio ma risente negativamente della distruzione della produzione in Libia. Ulteriori rischi sul fronte degli investimenti limitano il potenziale di rialzo del titolo, che viene scambiato 10,2 volte l’utile 2015 e 36,9 quello del 2016. Nello scenario ottimista è tuttavia stimato 35 euro (+61%). Elevato il rendimento della cedola (5,8%).
5) Repsol. Alla compagnia spagnola è stato assegnato il giudizio neutrale (equalweight) con target price 17,2 euro (+50%), che sale a 26 euro (+126%) nell’ipotesi bullish. Il rendimento della cedola è 8,4% in questo esercizio e 8,5% nel prossimo (dividendo rispettivamente di 0,97 e 0,98 euro). Il titolo, che capitalizza 15,8 miliardi di euro (20,5 il valore d’impresa), viene scambiato con un p/e di 21,1 nel 2015 e 22 nel 2016.
6) Total . La forte generazione di cash flow nell’upstream è una delle ragioni che spiegano il giudizio positivo (overweight) sul gruppo francese con prezzo obiettivo di 50,5 euro (+26%). Nello scenario ottimista il target è 57 euro (+43%). Dopo molti anni di alti investimenti sono in corso nuovi progetti nel settore oil & gas. Il titolo, che capitalizza 102,4 miliardi di dollari (valore d’impresa di 136,8), ha un rendimento della cedola del 6,1% .