Il mercato del reddito fisso, nell’ultimo periodo è stato contraddistinto da una forte avversione al rischio. Anche se i principali fattori che incidono sul sentiment non sono cambiati, ovvero rallentamento della crescita dei paesi sviluppati e crisi del debito sovrano, i nuovi sviluppi hanno accelerato l’abbandono degli asset rischiosi, vista la diffusa volatilità che ha caratterizzato i mercati. In questo contesto le autorità monetarie hanno adottato un tono decisamente accomodante. La Federal Reserve ha annunciato la propria intenzione di mantenere i tassi su livelli ridotti per altri due anni, mentre il Comitato per la Politica Monetaria della Bank of England ha votato all’unanimità a favore del mantenimento dell’attuale tasso dello 0.5%. D’altro canto, si sono intensificati i dubbi circa la capacità delle autorità dell’Eurozona di risolvere il problema del debito sovrano nei Paesi Membri. Nonostante azione di supporto alle obbligazioni italiane e spagnole promossa dalla Banca Centrale Europea (BCE) a inizio mese, il processo di rafforzamento dei poteri dello “Strumento di stabilità finanziaria per l’Europa” (EFSF) e del “Meccanismo europeo si stabilità” (ESM) di intervenire in futuro è incerto, oltre ad essere complicato da difficoltà politiche. A fronte di ciò, gli investitori hanno abbandonato gli asset esposti alla crisi dei titoli di debito, in particolare quelli del settore finanziario, ed hanno aggravato ulteriormente la già critica situazione dei titoli di Stato greci. In questa situazione, per la prima volta nella storia, Standard & Poor’s ha rivisto al ribasso il rating creditizio di lungo periodo degli USA. Anche se non sembra che questo intervento abbia inciso sulla propensione all’acquisto dei titoli di Stato USA, diversi tra i titoli di Stato europei hanno registrato un ampliamento del proprio spread sui Bund tedeschi, innescando di conseguenza una serie di dichiarazioni di austerity. Le obbligazioni corporate, anch’esse sensibili all’andamento dei tassi, hanno tratto vantaggio anche se i guadagni sono stati messi in secondo piano dalla minore propensione al rischio creditizio degli investitori. Secondo i dati di Merrill Lynch, il rendimento sui titoli investment grade in sterline ha registrato un rialzo di 48 punti base in agosto, con una perfomance particolarmente negativa da parte delle aree del mercato con rating ridotto e particolarmente credit-sensitive. Il rendimento dei titoli BBB è salito di 55 punti base mentre l’high yield europeo ha chiuso agosto con un rendimento del 10,1% in rialzo di 185 punti base.
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